domenica 18 settembre 2016

La Stampa 18.9.16
“Un omicidio camuffato da terapia consensuale”
Il cardinale: così si va verso il baratro etico
intervista di Giacomo Galeazzi

«È un abuso su un minore, un salto nell’abisso. In Belgio lo Stato decide la morte di un ragazzo mascherandola da terapia consensuale», afferma il cardinale bioeticista Elio Sgreccia, fondatore del Centro di Bioetica dell’Università Cattolica e presidente emerito della Pontificia Accademica per la vita.
Cosa è davvero successo in Belgio dal punto di vista bioetico?
«Ci aspettavamo questo abominio. Un anno fa in Olanda fu stipulato un patto tra un gruppo di pediatri e le autorità sanitarie: in pratica il “via libera” all’eutanasia sui minori pur in assenza di una legge. In caso di gravi malattie da cui non si può guarire, il Belgio ha inserito questo delitto nella propria legislazione. E a quel punto era chiaro che prima o poi la norma sarebbe stata applicata. L’ipocrisia ulteriore è la formula del consenso alle cure. Un crimine!».
Qual è il criterio che la Chiesa contesta al governo belga?
«Si equipara l’atto deliberato di dare la morte ad un minorenne a una terapia per portare sollievo al malato. Ad aggravare il quadro è la bugia della consapevolezza. Si attende una liberatoria del paziente, come quando gli viene richiesto di acconsentire alla somministrazione di un purgante. Il parere aggiuntivo chiesto a un minore camuffa di falso rispetto quello che è un autentico abuso. Si applica la stessa formula che autorizza il ricorso alle cure. Come se dare la morte fosse una terapia. Un mostro giuridico senza eguali».
In cosa è un aggravamento?
«Il passo verso il baratro etico e legislativo è stato quello di far passare un anno fa per consenso alla cura quello che in realtà è un consenso alla morte. A quel punto era già palese che non ci sarebbero più stati argini a questa atroce barbarie».
Secondo la dottrina cattolica va considerato «delitto di Stato»?
«Lo Stato non può calpestare la dignità dell’essere umano. E’ una deriva che non dovrà estendersi al resto d’Europa e che interroga le coscienze. E’ la negazione della vita, i medici non possono dare la morte. Neppure il paziente può disporre della vita, figuriamoci lo Stato».
Il consenso come si configura?
«Oltre al delitto dell’omicidio, in Belgio si è verificata la mistificazione di far credere al minore che si sia agito per recargli sollievo. La condotta delle autorità costituisce un abuso su un minore e un vergognoso raggiro. Ciò rende ancora più inammissibile la situazione. L’Europa non può assistere in silenzio».