Il Sole 30.9.16
Raggi perde anche il Ragioniere, allarme conti
Il passo indietro di Fermante che in un dossier lancia l’allarme: grave situazione, senza intervento si rischia il default
Il consiglio comunale conferma il no alle Olimpiadi - La sindaca: tante pressioni, quasi un assedio
di Barbara Fiammeri
Roma
La fuga dal Campidoglio non si arresta. Nel giorno in cui il consiglio
comunale di Roma ufficializza il «no» alle Olimpiadi, a tenere banco
sono le dimissioni del ragioniere generale del Campidoglio Stefano
Fermante anticipate ieri da Repubblica. Il custode dei conti della
Capitale ha rimesso il suo mandato nelle mani della sindaca Virginia
Raggi, accompagnato da un documento in cui evidenzia la grave situazione
dei conti capitolini che, se non curata rapidamente, rischia di portare
al default. Un allarme che per altro Fermante avrebbe già evidenziato a
luglio (per evitare il dissesto andrebbero trovati immediatamente 240
milioni di euro), ma senza mai ricevere alcun tipo di riscontro da parte
della sindaca, divenuta l’unico punto di riferimento vista l’assenza
dell’assessore al bilancio.
Proprio l’impossibilità di poter avere
«un indirizzo politico», ha convinto Fermante al passo indietro: «Ho
evidenziato delle criticità mettendo a disposizione della sindaca
l’incarico, le persone serie fanno così». Dal sindaco, che proprio il
giorno prima aveva assorbito le deleghe al Bilancio in attesa del futuro
assessore e che aveva mostrato sicurezza sottolineando di avere «una
ragioneria che lavora benissimo», ieri non è arrivato nessun commento.
Al suo posto ha parlato Luigi Di Maio:«Se qualche burocrate va via dal
Campidoglio dobbiamo essere contenti. Lo sostituiremo». In pole position
ci sarebbe Marco Iacobucci, Ragioniere generale della Città
metropolitana di Roma, che aveva lavorato con Fermante alla Provincia.
Nelle
stesse ore intanto in Campidoglio veniva approvata la delibera con cui
di fatto è stata ritirata la candidatura di Roma per i giochi del 2024. A
votare a favore oltre al M5S, anche Stefano Fassina per Si, contrari
invece tutti gli altri gruppi di opposizione. Un voto scontato ma non
privo di tensioni, provocate dal divieto di interventi esterni in aula
che ha così impedito all’ex schermitrice Diana Bianchedi di esporre il
documento sulla candidatura: «Ai consiglieri si chiede di mettere la
firma su un progetto che non conoscono!» . Virginia Raggi, giunta in
aula al momento del voto, non ha fatto interventi preferendo affidare a
Facebook il suo pensiero: «Era da irresponsabili dire sì, ai Giochi
sulla pelle dei cittadini». Ma poco dopo arrivano anche le parole di
Matteo Renzi. Il premier, dopo aver definito una «figuraccia
internazionale» il ritiro della candidatura di Roma, torna sulla
richiesta della sindaca di mettere a disposizione della Capitale le
risorse destinate ai Giochi: «Mi auguro che ci sia qualcuno che li aiuti
e li riporti alla ragionevolezza perché i soldi delle Olimpiadi, per
definizione, vanno dove si fanno le Olimpiadi».
A far salire
ulteriormente la tensione anche il ritiro della candidatura per i
mondiali di rugby che si terranno nel 2023. «Noi l’avremmo sostenuta ma è
mancato l’impegno del governo». A stretto giro arriva la risposta del
sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti: «Come
è noto anche ai sassi, se a Roma non si terranno eventi sportivi di un
qualche rilievo,la responsabilità è solo ed esclusivamente
dell’amministrazione comunale che ha scelto di dire no alle Olimpiadi».