venerdì 9 settembre 2016

Corriere 9.9.16
Torino, la marcia dei 60 editori
Nasce l’associazione «Amici del Salone»: pronti a rilanciare. Feltrinelli non aderisce
di Ida Bozzi

Torino Molto entusiasmo, una nuova associazione degli editori e una doccia fredda. Si può riassumere così il risultato del lungo pomeriggio di ieri al Circolo dei lettori di Torino, dove i 13 editori dimissionari dall’Aie e gli altri imprenditori del libro che sostengono il Salone di Torino si sono incontrati per la prima riunione.
Entusiasmo, visto che già un’ora dopo l’inizio dell’affollata assemblea (la sala da 130 persone del Circolo era gremita, anche se c’erano anche molti osservatori) veniva deciso per alzata di mano di fondare una nuova associazione, che si chiamerà Amici del Salone del libro di Torino e che sarà l’interlocutore ufficiale di questa parte degli editori con le istituzioni, con la Fondazione e con i ministri, anche in vista dell’incontro di lunedì (cui parteciperà Aie ma non Fiera Milano, non invitata, come ha fatto sapere ieri l’amministratore delegato Corrado Peraboni). L’entusiasmo è quello che ha fatto sì che piovessero, fin da subito, 54 schede di adesione (diventate una sessantina in serata a detta degli organizzatori). Compilate anche da editori soci Aie come Marco Zapparoli di Marcos y Marcos, o da editori che non facevano parte di Aie e che invece prendono posizione per Torino, come Sellerio.
La doccia fredda invece viene a fine giornata, con l’intervento di Alessandro Monti, direttore sviluppo di Feltrinelli, presente all’assemblea, che alla richiesta degli organizzatori di pronunciarsi sull’ingresso nell’associazione ha risposto cortesemente ma fermamente di no: «Noi restiamo dentro Aie, non prenderemo parte a questa associazione. Certo continueremo a fare mediazione per il salone di Torino al quale samo affezionati, ma Aie ha preso un’altra direzione che noi rispettiamo. Inoltre il salone aveva costi elevati, con ricavi importanti ma non tali da coprire del tutto i costi, quindi vedremo se ci sarà il senso di esserci».
Per il resto, è la giornata della concordia (che molti presenti definiscono «non scontata») tra questi non pochi editori. Come portavoce della nuova associazione vengono proposti Anita Molino, presidente degli indipendenti di Fidare, Isabella Ferretti consigliere di un’altra sigla di indipendenti, Odei, Gaspare Bona di Instar Libri, Pietro Biancardi, editore di Iperborea, Sandro Ferri di e/o, e Marco Zapparoli di Marcos y Marcos, proposto dall’assemblea, mentre Mario Montalcini, amministratore delegato de «L’Indice dei libri del mese» offre l’assistenza tecnica per l’associazione.
Un pomeriggio vivace, in cui sul palco siedono Gino Jacobelli di Odei, Molino dell’associazione Fidare, lo stesso Bona ed Ernesto Ferrero, e in platea siedono personaggi che da anni si incontrano negli stand torinesi, che salgono a uno a uno a parlare al microfono. Lo stesso Antonio Sellerio, ad esempio: «Dobbiamo costituirci — afferma dal palco — in associazione non solo per “occupare sedie”, ma per capire come arrivare al prossimo Salone, e anche per vedere che cosa farà Torino». Cioè la Fondazione e le istituzioni, con le quali la neonata associazione dovrà incontrarsi già la prossima settimana. Via via si succedono sul palco gli editori di Lindau, Clichy, Gallucci, Editori Riuniti, add editore, 66thAnd2nd, Codice, Golem, Nutrimenti e molti altri. Sale a parlare, come annunciato nei giorni scorsi, anche Giuseppe Laterza, editore iscritto all’Aie ma contrario ai due «saloncini», che pur non aderendo all’associazione chiede l’impegno di tutti per il libro: «Come si promuove la lettura? Occorre partire subito coinvolgendo i librai, le biblioteche e le scuole». Interviene Ferrero, che risponde a Laterza spiegando che la Fondazione vagheggia la creazione dell’advisory board con editori, librai e scuole. E poi si arriva alla votazione per alzata di mano, con una sostanziale unanimità.
All’uscita, mentre si cominciano a discutere i nomi da suggerire alla Fondazione per la nuova dirigenza del Salone (e rimbalzano per la sala i nomi di Marino Sinibaldi, Giuseppe Culicchia e Teresa Cremisi), molti commentano ciò che è accaduto. «Ho visto una grandissima affluenza — afferma Carlo Gallucci — e un sentimento molto positivo, soprattutto un senso di costruttività. Io ci tengo a Torino, è stato accogliente in questi anni. Pur non demonizzando Milano». Anche Zapparoli di Marcos y Marcos è soddisfatto: «Sono arrivato preoccupato, invece c’è un clima costruttivo, ed è una prova a sostegno del salone». «Direi bene — commenta Francesca Mancini di add — per l’affluenza e la presenza anche di editori che sono in Aie». «Abbiamo aderito — spiega l’editore di Nutrimenti Andrea Palombi — e il risultato principale è che c’era una gran parte dell’editoria. Erano davvero tanti, venuti di persona, e con tutta la fatica di queste settimane è stato un miracolo. Mi pare la premessa perché sia un Salone più bello».