Repubblica 27.8.16
Bersani: “Dal premier solo ammuina ha due mesi e mezzo per rimediare”
L’ex segretario: il mio voto dipende dalle modifiche all’italicum, ma da qui all’autunno non si parli solo di referendum
“Se si corrompe il meccanismo democratico è un disastro. Sulla Carta ognuno decide come crede”
intervista di Silvia Bignami
MONTICELLI
D’ONGINA (PIACENZA). Insiste sulle modifiche all’Italicum e sferza
Matteo Renzi: «Non vedo ancora un minimo segno di intenzione vera di
modificare la legge elettorale. So capire benissimo quando si fa sul
serio e quando si fa ammuina». Pier Luigi Bersani torna sul palco delle
feste dell’Unità nell’Emilia rossa delle polemiche con l’Anpi sul
referendum costituzionale, e proprio dalla piccola Festa Pd di
Monticelli d’Ongina, a un passo da casa sua a Piacenza, rompe il
silenzio estivo sul dibattito interno ai Dem.
Lo fa quasi di
malavoglia, mentre il resto d’Italia è impegnato nei soccorsi per il
terremoto e mentre a preoccupare è soprattutto l’economia. «Il
referendum non è domani. È tra due mesi. E i problemi dell’Italia in
questo momento sono tanti e sono altri, in primis appunto l’economia e
il sisma», spiega Bersani. Ma poi, sulla consultazione che divide il
popolo della sinistra qualche parola la spende. «Io sono fermo su un
punto -- sillaba al tavolo con i dirigenti emiliani, davanti a un
bicchiere di bianco, interrotto dai militanti che ogni tanto si fermano
per una pacca sulla spalla e un saluto -- c’è un rapporto intimissimo
tra la riforma Costituzionale e due cose: da un lato l’elezione o la
nomina dei senatori, dall’altro la legge elettorale. Questo concetto non
riesco evidentemente a spiegarlo: mentre un meccanismo istituzionale,
se ha falle, si può aggiustare, se si corrompe il meccanismo democratico
è un disastro».
Non arriva a minacciare il No, come ha già fatto
il “delfino” Roberto Speranza, papabile per sfidare Renzi alla
segreteria, ma avverte: «Ci sono due mesi e mezzo per rimediare al
combinato disposto tra legge elettorale e riforma elettorale. Vedrò cosa
si fa e poi dirò come voto». Di certo, per adesso l’impegno del premier
segretario non appare sufficiente all’ex leader Pd. Tutt’altro. «Io
sono per questi boschi da molto tempo -motteggia Bersani -- e so quando
si fa sul serio e quando si fa solo ammuina». Come dire che la
segreteria nazionale non sta dando ancora “alcun segnale” nella
direzione di una modifica della legge elettorale: «Per ora non ho visto
la minima intenzione di rimediare». Ne sono la conferma le parole del
ministro Graziano Delrio, pure lui emiliano, ultimo ad allontanare
l’ipotesi di una modifica all’Italicum.
Verrà il giorno di
sciogliere la riserva sul voto: «Lo farò, ovviamente, per quel che
riguarda me. Poi è naturale che davanti alla Costituzione ognuno è
libero di decidere come crede». Fino ad allora però, «parliamo anche di
problemi concreti delle persone, non solo di referendum».