La Stampa 11.7.16
La Boschi in cerca di consacrazione da Hillary Clinton
Contatti per partecipare alla Convention democratica
di Maria Corbi
Maria
Elena Boschi la front-woman del governo e del renzismo, vicepremier de
facto, studia e lavora per accreditarsi ai tavoli internazionali. È
stata a Londra a spiegare la sua riforma istituzionale, è volata a
Berlino, sarà questa settimana a Bruxelles dove incontrerà, mercoledì,
il vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans e i
commissari Bienkowska e Dombrovskis. Ma sarà un luglio impegnativo sul
fronte internazionale per la ministra delle Riforme istituzionali perchè
in vista ci sono gli States. Adesso anche Maria Elena Boschi vuole
«fa’» l’americana. E sono giorni frenetici di contatti con lo staff
della aspirante first president d’America, Hillary Clinton, per essere
invitata alla convention democratica che si terrà a Filadelfia dal 24 al
28 luglio prossimo. Obiettivo raggiunto.Ed è un passaggio importante,
un upgrading internazionale per la ministra delle Riforme
costituzionali, un indizio sulle sue ambizioni, un’aaltro tassello per
arrivare alla poltrona del potere a Palazzo Chigi.
Scenari futuri,
certo, ma meglio anticipare i tempi, soprattutto se nel tuo circolo
magico ci sono guru della comunicazione di stile (e passaporto) made in
Usa come Jim Messina, autore della vittoria di Barack su Romney nella
corsa alla casa Bianca e da poco assoldato da Renzi per la campagna
referendaria. Ma ad allenare la vocazione internazionale della Boschi
c’è Giuliano Da Empoli, consigliere politico di Renzi, inventore
dell’«Aspen» renziano, il think tank «Volta», con sede a Bruxelles. E
questo negli Usa è un viaggio con un significato preciso, ricalca le
orme di Matteo Renzi che nel 2012, quando era sindaco di Firenze,
partecipò a Charlotte alla convention democratica che vide Obama
lanciarsi verso il suo secondo mandato alla Casa Bianca. Renzi era il
solo sindaco europeo presente in un panel composto, tra gli altri, da
tutti i giovani sindaci dem americani. Prese parte anche ai lavori della
Ndi (National Democratic Institute), gestito dall’ex segretario di
Stato Madeleine K. Albright e di cui la stessa oggi è chairman e che
coordina tutte le attività internazionali e politiche che fanno capo al
Democratic Party.
Per Maria Elena e la sua trasferta, Giuliano da
Empoli si è speso la sua buona amicizia con Alec Ross, classe 1971,
esperto di politiche per l’innovazione tecnologica, figura importante
nella campagna presidenziale di Barack Obama nel 2008 e già Senior
Advisor della Segretaria di Stato Hillary Clinton. E amico di Renzi che
gli ha presentato a Roma il libro Il nostro futuro. Come affrontare il
mondo dei prossimi vent’anni. Se Hillary diventasse presidente per lui
si aprirebbero le porte della Casa Bianca, anche se interpellato sul
tema risponde con un cauto «vedremo». Intanto si applica alla politica
italiana e senza sforzi, visto che con l’Italia ha un legame speciale,
qui ha studiato, qui ha una parte della famiglia. L’allieva Boschi
intanto si prepara con una full immersion di inglese che nel viaggio
londinese di aprile, quando a Westminster ha raccontato le riforme
italiane, le sono valsi i complimenti dell’ambasciatore e dei suoi
interlocutori britannici. Yes, she can.