Il Sole 12.7.16
L’Aja. Pechino sfavorita
Mare cinese meridionale: oggi verdetto dell’Onu
Oggi
viene ufficializzato dalla Corte internazionale dell’Aja il verdetto su
uno dei contenziosi territoriali che agitano il mar Cinese meridionale,
quello tra Cina e Filippine. La Corte di arbitrato Onu per la Legge del
Mare scioglierà finalmente il nodo del ricorso presentato nel 2013 da
Manila a causa dell’occupazione di Pechino degli scogli nelle secche di
Scarborough, a molte centinaia di chilometri dalla costa cinese e ad
appena poche centinaia da quella filippina. Le previsioni della vigilia
danno per favorita Manila, ma da tempo Pechino ha messo in chiaro che
non ne terrà conto, fino a denunciare la mancanza di neutralità del
panel visto che 4 dei 5 componenti del collegio sono stati nominati da
Shunji Yanai, giudice giapponese al tempo del ricorso presidente del
Tribunale (Itlos).
Tokyo ha preso posizione sull’esapansionismo di
Pechino nei mari facendo così perdere - è il ragionamento - il ruolo
neutrale a Yanai. Pechino, nel frattempo, ha avviato relazioni
diplomatiche a proprio sostegno che ha raggiunto una sessantina di Stati
in prevalenza in Africa e Asia centrale. La Cina, con azioni mirate
nell’ambito di un piano più ampio, è arrivata a rivendicare il 90% del
mar Cinese meridionale fino a costruire isole (dagli originari atolli) e
strutture militari a presidio di acque ricche di risorse ittiche e di
idrocarburi, e su cui transitano ogni anno 5mila miliardi di dollari di
merci.
Mosse che hanno creato irritazione nei Paesi vicini,
Vietnam e Filippine su tutti, oltre che di quella degli Usa,
intenzionati a difendere la liberta di navigazione.