venerdì 8 luglio 2016

Corriere 8.7.16
Germania
Violenza alle donne «il no vuole dire no»
di Danilo Taino

Per quanto moderna sotto molti aspetti, la Germania presenta ancora buchi di arretratezza sorprendenti. Che supera nel confronto spesso drammatico con la realtà, anche con i problemi posti da rifugiati e immigrati. Il parlamento tedesco ieri ne ha chiuso uno particolarmente odioso. Fino a ora, la legge ha stabilito che lo stupro è punibile solo se la vittima ha mostrato segni di reazione fisica contro l’aggressore. Non le bastava dire no: di fronte alla violenza doveva fare di più. I risultati di una legge che, palesemente, non considerava poi così grave costringere una donna a un atto sessuale, sono ovviamente drammatici.
Delle ottomila violenze sessuali che vengono denunciate ogni anno, per dire, solamente l’otto per cento finisce con una condanna in tribunale. Non solo: le donne che subiscono violenza sono disincentivate dal denunciarla anche dalla difficoltà che hanno poi a provare che avevano reagito. In più, è forte l’umiliazione di chi ha subito violenza e poi è costretta a raccontare a una corte come si è comportata, se è stata passiva, se ha tentato di divincolarsi; per poi magari non essere creduta.
Ieri, il Bundestag ha finalmente posto rimedio alla situazione. Ha approvato una nuova legge (dovrà essere confermata in autunno dalla camera alta, il Bundesrat ) sulla base della quale per parlare di stupro e per condannare sarà sufficiente «la volontà percepibile» della vittima di non volere un rapporto. Non sarà più necessario dimostrare il tentativo di resistere alla violenza dal punto di vista fisico. Una legge che, per questa ragione, è stata chiamata «No vuol dire No». Inoltre, d’ora in poi pure gli individui che in gruppo partecipano in qualche modo alla violenza saranno punibili, anche se materialmente non avranno effettuato lo stupro. Tutti i deputati del Bundestag, ieri, hanno votato a favore.
La cosa curiosa è che la nuova legge è uno dei risultati politici e sociali delle violenze contro decine di donne che si sono verificate la sera di Capodanno a Colonia, a opera di gruppi di immigrati. Caso che scosse violentemente l’opinione pubblica. Sull’onda dell’indignazione, a marzo il governo di Angela Merkel ha redatto il nuovo testo che, modificato e migliorato, ieri è arrivato al voto. Se non ci fossero state le violenze di quella notte e la conseguente reazione, probabilmente il governo e il parlamento non avrebbero sentito l’urgenza di passare ai fatti. Le buone leggi hanno le origini più diverse.