sabato 2 luglio 2016

Corriere 2.7.16
Mogli assessori e figliastri portaborse
Dilaga la Parentopoli a Cinque Stelle
De Vito “ricompensato”: la consorte verso il Terzo Municipio Così deputati e senatori sono riusciti a sistemare i famigliari
di Ilario Lombardo

«Quando scegliamo il nostro esercito, i soldati devono essere fedeli». La massima degna di Sun Tzu è di Paola Nugnes, senatrice con le 5 Stelle cucite sul petto. E quale fedeltà migliore di chi è sempre al tuo fianco, amico, parente, compagno? Il M5S è un po’ famiglia, un po’ clan, un po’ due cuori e una capanna.
C’è chi sotto il vessillo di Beppe Grillo si è dato il primo bacio, chi ha trasformato la passione di coppia in passione politica. Intere famiglie che invece di fare un picnic riempiono la macchina per raggiungere un V-Day, una festa, un ritrovo. E così quando in comune c’è l’attivismo, in comune può nascere anche una carriera politica. Guardiamo Roma, e il M5S sul trono capitolino con già mille beghe tra nomine chiacchierate e velenose faide. Non è sfuggito a tanti che Marcello De Vito, ex candidato sindaco, sacrificato sull’altare telegenico da Gianroberto Casaleggio per far posto a Virginia Raggi, avrebbe già la garanzia che sua moglie Giovanna Tadonio, avvocato come lo è lui, andrà a fare da miniassessore (retribuita) al municipio III. Non ce l’ha fatta invece Francesco Silvestri, noto per essere l’ex fidanzato di Ilaria Loquenzi, capo comunicazione della Camera. Nel 2013 si candidò in Campidoglio, bocciato alle urne trovò riparo in Senato dove è stato collaboratore di Giovanni Endrizzi. Giusto il tempo di ricandidarsi ed essere trombato nuovamente. A nulla è servito l’annuncio della separazione dalla Loquenzi, ufficializzata prima del voto. Forse finirà nello staff romano. Ma questo triangolo, lui, lei e il M5S, è ménage che si ritrova spesso nel partito dai forti sentimenti. Che dire di Virginia Raggi e del suo quasi ex marito Andrea Severini? Il quale un secondo dopo la vittoria della moglie ci ha fatto sapere che l’amava ma anche che era stato lui a trascinarla tra i banchetti del M5S. Il destino però li ha divisi. Lei l’ha spuntata, lui no. Il successo elettorale ha creato indotto e opportunità di lavoro nella politica tanto che due anni fa dal Pd urlarono alla parentopoli grillina. Lo schema è un classico tra i pentastellati: si comincia insieme da attivisti, poi uno si candida e vince, l’altro, che magari non ce l’ha fatta, in attesa delle successive elezioni va al seguito di qualche parlamentare o consigliere, fino alla prossima candidatura. Giuseppe Rondelli aveva ragiona a smentire di avere gradi di parentela con la senatrice Vilma Moronese, di cui è collaboratore. In effetti, è il suo compagno. E Barbara Lezzi? Senatrice costretta a licenziare la figlia del compagno che aveva assunto come portaborse. Il collega Andrea Cioffi come collaboratrice ha invece optato per Alessandra Manzin, fidanzata di Dario Adamo, uomo della Casaleggio e assistente di Rocco Casalino in Senato.
Poi ci sono i casi più innocui e noti. I fratelli Cancellieri: Giancarlo, consigliere in Sicilia, Azzurra, deputata. Gli ormai ex grillini, madre - Ivana Simeoni, senatrice - e figlio, Cristian Iannuzzi, deputato. Gli amori nati sotto la costellazione pentastellata: i deputati Riccardo Nuti e Dalila Nesci, Matteo Mantero e Silvia Giordano, la senatrice Paola Taverna e Stefano Vignaroli, e la liason più famosa: Luigi Di Maio e Silvia Virgulti, la donna che, insegnandogli a stare in tv, gli ha rapito il cuore.