Repubblica 12.6.16
Caos elezioni: “anomalie” in una sezione su 3
“Verbali bianchi e schede fantasma” Ricontati i voti dubbi di 28 seggi Salvo il ballottaggio Raggi-Giachetti
di Lorenzo D’albergo
A
UNA settimana dalla chiamata alle urne, dagli uffici elettorali
allestiti all’ex Fiera di Roma si esce con una duplice certezza. Nella
notte tra i 5 e il 6 giugno, raggiunte le 24 ore di lavoro consecutivo,
una discreta quota di scrutatori è andato in tilt: come denunciano ora i
rappresentanti di lista, tra verbali lasciati in bianco e schede
fantasma, quasi un terzo delle sezioni presenta almeno un’anomalia. Ma
il voto dei romani, nonostante il peso e la frequenza delle
irregolarità, è salvo. Così hanno deciso i magistrati della Corte
d’Appello: hanno passato gli ultimi sette giorni a conteggiare i voti
delle 28 sezioni “commissariate” e ieri, almeno per quanto riguarda il
Comune, hanno chiuso la partita. Alle 14 di oggi dichiareranno
ufficialmente il ballottaggio tra la pentastellata Virginia Raggi e il
candidato dem Roberto Giachetti.
Nei vecchi padiglioni lungo la
Colombo, però, gli occhi saranno puntati sulle preferenze assegnate alle
liste: i magistrati ieri hanno terminato lo spoglio delle 28 sezioni
“commissariate” per ritardi negli scrutini e così questo pomeriggio si
potrà finalmente sciogliere il dubbio sullo scranno che, in caso di
vittoria del M5s al secondo turno, balla tra la coalizione di Marchini e
quella di Giorgia Meloni in Assemblea capitolina. Lunedì, poi,
riprenderanno i lavori e le tensioni per le preferenze nei municipi.
Comunque
vada a finire, ci sarà voluta almeno una settimana in più del previsto
per fare chiarezza sul voto dei romani. Sempre che i ricorsi al Tar del
Lazio non prolunghino l’agonia. Domani mattina la coalizione Lega-Fdi,
con il suo avvocato Consuelo Del Balzo, si presenterà al tribunale di
via Flaminia per chiedere il riconteggio di 39 sezioni del municipio II:
tra San Lorenzo e Parioli, dove il centrodestra spera di scalzare il
M5s dal ballottaggio contro il Pd, mancano all’appello 20 mila voti. Per
giustificare la mancata apertura di decine di urne, i presidenti di
seggio si sono scusati direttamente sui verbali: «Seggio chiuso per
stanchezza», oppure «Nota bene: non tornano i numeri». Al Tar verrà
allora chiesto di bloccare il ballottaggio. L’ipotesi più percorribile,
come già accaduto in passato, è però un’altra: annullamento del voto a
consiliatura in corso.
«Presenteremo ricorso anche per il
municipio V – spiega il capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia
Fabio Rampelli – dove il nome del nostro candidato Sabbatani Schiuma era
graficamente associato solo a una lista civica. E al question time di
mercoledì chiederò conto al ministro dell’Interno del voto dopato di
Roma». Lega e Fdi andranno anche in procura: l’omessa trascrizione dei
voti sul verbale da parte dei presidenti di seggio potrebbe avere anche
rilevanza penale.
Al Tar, oltre a decine di singoli candidati che
hanno perso il seggio per una manciata di voti, potrebbero invece
rivolgersi anche i Radicali (che hanno già raccolto tutte le
contestazioni da allegare al ricorso per il municipio I) e Sinistra per
Roma, con il partito pronto a presentare anche un’interrogazione
parlamentare: «Al municipio II – spiega Giovanna Seddaiu, candidata
minisindaco per Fassina – non c’è solo la questione del ballottaggio.
L’intero consiglio, con tutti i voti che non sono stati conteggiati, non
rappresenterà il voto dei cittadini».