Repubblica 10.6.16
Massacra la ex: “Ho perso la ragione”
di Paolo Berizzi
PASTRENGO
( VERONA). Dietro le persiane grigie al piano terra è andato in scena
l’orrore. Un altro orrore bestiale. Alessandra Maffezzoli, 46 anni,
maestra elementare a Lazise, madre di due figli, è morta così: l’ex
compagno le ha fracassato la testa con un vaso di fiori, poi l’ha
pugnalata al petto. Dieci fendenti inferti con una tale violenza che la
lama del coltello da cucina — 30 centimetri — si è spezzata. «Volevo
solo parlarle, poi la discussione è degenerata e ho perso il lume della
ragione. È come un interruttore acceso che si è staccato per pochi
minuti». A riempire il verbale nella notte davanti ai carabinieri di
Peschiera del Garda è il reo confesso Jean Luc Falchetto, 53enne di
origini svizzere, barista a Bardolino. Il suo maldestro tentativo di
fuga dopo il massacro finisce in un campeggio sul lago: petto nudo,
seduto a un tavolino. Forse aveva provato a suicidarsi in acqua, forse
si era semplicemente lavato via il sangue.
La storia con
Alessandra era finita a settembre: un amore tormentato, entrambi con due
figli avuti da relazioni passate. Non uno stalker, Falchetto. Uno però
che non si era rassegnato. Mercoledì sera chiede un appuntamento all’ex
fidanzata. Lei è sola nella villetta di via Maggiore Negri di Sanfront, a
Pastrengo. La coppia inizia a discutere e i vicini chiamano i
carabinieri. Quando i militari arrivano sul posto è già tardi: il corpo
di Alessandra è disteso sul pavimento in mansarda, il cranio sfondato.
Dieci le pugnalate al petto e al tronco. In un armadio i carabinieri
hanno trovato il coltellaccio con la lama spezzata. Dell’assassino,
nessuna traccia. Ma la fuga in auto dura poco: a Castelnuovo del Garda
c’è un hotel-campeggio. Falchetto vaga in riva al lago in stato
confusionale, ha una mano sanguinante. «Non volevo farlo, è stata lei
che ha cominciato a litigare, mi ha dato una sberla...», riferisce di
aver sentito il portiere dell’albergo. L’uomo dapprima confessa il
delitto, poi fa scena muta con il pm Valeria Ardito. Perché ha ammazzato
Alessandra? Omicidio d’impeto o piano premeditato? Aveva con sé il
coltello, Falchetto, quando si è presentato nella villetta, o lo ha
preso lì?
Gli investigatori stanno scavando nel rapporto tra i
due: pare che non avessero mai convissuto. Che cosa c’era all’origine
della discussione, la frustrazione di un uomo lasciato o altro, magari
motivi economici? «Mi doveva dei soldi da sei mesi, e continuava a
prendere tempo», si sarebbe lamentato l’omicida stando ad altre
testimonianze. Non risulta che in passato Falchetto avesse mai
minacciato o usato violenza nei confronti della fidanzata. Agli atti c’è
solo una denuncia per danneggiamento all’auto che la donna aveva
presentato raccontando di avere visto l’ex compagno rompere lo
specchietto. Troppo poco dato che peraltro i due continuavano a
frequentarsi. L’assassino, rinchiuso nel carcere veronese di Montorio,
sarà ascoltato oggi.