Corriere 22.6.16
Mississippi burning, caso chiuso Dopo 52 anni mancano i testimoni
Il procuratore dello Stato Usa: «Gli investigatori hanno fatto tutto il possibile»
di Giuseppe Sarcina
NEW
YORK Una chiesa metodista della comunità nera, la Mount Zion, brucia
nella Contea di Neshoba, Mississippi. Nella notte del 21 giugno 1964 tre
attivisti dell’ African-American civil rights movement salgono in
macchina e corrono a vedere. Due di loro, Michael Schwerner e Andrew
Goodman, sono bianchi, arrivano da New York. Il terzo giovane uomo,
James Chaney è un black , nato nel Mississippi.
Il 1964 fu un
momento chiave nella battaglia per l’emancipazione. L’anno in cui
sbocciò Malcom X e Martin Luther King vinse il Nobel per la Pace. Il
Mississippi è uno degli Stati di frontiera, dove partì la Freedom Summer
, la campagna di iscrizione degli afro americani nelle liste
elettorali. I tre non giungeranno mai a destinazione: cadono in
un’imboscata dei «Cavalieri Bianchi» affiliati al Ku Klux Klan,
organizzata con la complicità, accertata, del vice sceriffo Cecil Ray
Price. Vengono uccisi a fucilate; i loro corpi spariscono per 44 giorni
prima di essere scoperti dall’Fbi.
Quella piccola chiesa ha
continuato a bruciare nella coscienza degli americani, fino a ieri, 21
giugno 2016: 52 anni. Il procuratore generale del Mississippi, Jim Hood,
davanti ai giornalisti, ha annunciato: «Abbiamo deciso di chiudere le
indagini sul caso. Sono convinto che gli investigatori abbiano fatto
tutto ciò che era possibile per trovare i responsabili e siamo altresì
convinti che non ci siano altre persone da accusare». Il vice ministro
della Giustizia del governo federale, Vanita Gupta, ha aggiunto: «Il
Dipartimento di Giustizia ha condotto tre cicli di indagini sul caso e
ha contribuito a far condannare 9 persone».
In realtà ci sono
voluti 41 anni per approdare alla prima, solida sentenza. Edgar Ray
Killen, pastore della chiesa Battista, fu condannato a 60 anni di
carcere. All’epoca l’imputato aveva 80 anni e si presentò in tribunale
sulla sedia a rotelle. Altri otto imputati, compreso il vice sceriffo
Ray Price, erano stati giudicati colpevoli nel 1967 e scontarono non più
di 6 anni di prigione. Tra quelle due date un capolavoro del cinema
civile contribuì a dare un altro passo all’inchiesta. Il film è del
1988: Mississippi Burning di Alan Parker, con Geene Hackman, Willem
Dafoe e Frances McDormand. L’Fbi tornò a riesaminare tracce e indizi di
un delitto a responsabilità diffusa, dissimulato nell’omertà e nella
paura.
Nel 2000 venne individuata la pista che poi portò al
pastore battista. Il rapporto finale, riassunto dal New York Times
sembra prefigurare un ruolo per altre 5 persone, ma molti testimoni sono
morti. Il pastore Ray Killen oggi ha 91 anni e resta un convinto
segregazionista. Ha ricevuto la notizia nel Penitenziario statale del
Mississippi .