Corriere 21.6.16
Il record del Movimento Il Pd perde metà Comuni
di Dino Martirano
ROMA
Chi ha vinto e chi ha perso, nei 143 comuni in cui si è votato alle
Amministrative 2016, lo dicono i numeri. E l’Italia tripolare evidenzia
che il Pd a trazione renziana va male, con i voti di lista e ai
ballottaggi, e non assomiglia ancora al partito della Nazione pensato al
Nazareno; che il centrodestra non crolla ma è irriconoscibile se si
mimetizza dietro le liste civiche; che i grillini dilagano dove sono
presenti e risucchiano consensi a destra e a sinistra perdendo un solo
ballottaggio su 20: ad Alpignano (Torino) contro una lista civica.
Il
Pd e il centrosinistra escono con le ossa rotte dalle urne:
amministravano 90 comuni e ora ne controllano 45 (con Roma e Torino
finite in mano ai grillini mentre Milano e Bologna sono state difese).
Il centrodestra, a sorpresa, tiene: era alla guida di 34 comuni e ora ne
amministra altrettanti conquistando Trieste, Novara, Benevento,
Grosseto. I Cinquestelle passano da zero a 19 Comuni con percentuali
altissime non solo a Roma e a Torino ma anche a Carbonia,
nell’hinterland romano (Genzano, Marino, Nettuno, Anguillara), a
Chioggia, a Cattolica e in Sicilia (Alcamo, Favara, Porto Empedocle).
C’è
poi il successo delle liste civiche. «In realtà — avverte il senatore
Federico Fornaro (Pd), specialista in statistiche elettorali — vanno
prese con prudenza perché complicano molto i calcoli in uno schema
tripolare». Con le «civiche», a Brindisi ha vinto il candidato dei
fittiani (ex azzurri di Cor), a Latina un cardiologo indipendente ha
sbaragliato Fratelli d’Italia, a Crotone la sinistra ha sconfitto il Pd.
In somma, le «civiche» sono difficili da collocare anche se nascondono
marchi di Udc, FI e Ala.
Si è votato, nei due turni, in 24
capoluoghi. Il Pd e il centro sinistra ne amministravano 20 e ora ne
controllano 8. La continuità assicurata solo a Salerno, Milano, Bologna,
Ravenna, Rimini e Cagliari. Su 17 ballottaggi, i candidati del Pd
perdono sette città con il centro destra (Trieste, Pordenone, Grosseto,
Savona, Novara, Olbia, Benevento), tre con i grillini (Roma, Torino,
Carbonia), una con la sinistra, una con una lista civica. Le 5 vittorie
al ballottaggio del centro sinistra sono tutte arrivate contro il centro
destra: Milano, Bologna, Ravenna, Varese, Caserta.
In Toscana,
feudo renziano, si è votato in sei comuni con effetti a sorpresa. A
Cascina (Pisa), Alessio Antonelli, il sindaco uscente (elogiato dal
governo Renzi per la sua oculata opera di messa in sicurezza delle
scuole) è stato battuto dalla leghista Susanna Ceccardi. A Grosseto,
Vivarelli Colonna (centrodestra) si riprende il Comune dopo 10 anni e
manda a casa Lorenzo Mascagni (Pd). A Sesto Fiorentino, il Pd ha
sponsorizzato l’inceneritore e l’ampliamento dell’aeroporto, regalando
la vittoria a Lorenzo Falchi (sinistra) che ha rimontato e superato il
dem Lorenzo Zambini. Il partito di Renzi sconfitto anche Montevarchi e a
Sansepolcro. Invece ad Altopascio (Lucca), il Pd riesce ad arrivare
primo dopo 23 anni.
Tolta Napoli, dove non ha neanche annusato il
ballottaggio contro de Magistris, il Pd si è difeso bene in Campania. Ha
perso Benevento, contro un sempreverde Clemente Mastella, ma ha
stravinto a Salerno (primo turno) e a Caserta. Ma il risultato per i
candidati del Pd arriva anche dalla provincia campana dove (grazie alle
civiche e ai verdiniani di Ala) ha vinto a Minturno, Castellammare di
Stabia, Casoria, Frattaminore, Poggiomarino, Marcianise, Sessa Aurunca.