Corriere 11.6.16
Dalla Zuanna: «Coppie senza figli per la paura della povertà»
intervista di Virginia Piccolillo
Gianpiero Dalla Zuanna, sono anni che censiamo un calo delle nascite. Da demografo, cosa vede di nuovo?
«La paura».
Cosa intende?
«Alle
cause di scarsa natalità se ne è aggiunta un’altra. Le coppie hanno il
timore di fare figli perché hanno paura che diventino indigenti. La
povertà dei bambini è un dato drammatico».
Per la prima volta dalla fine della Grande Guerra ci sono stati più morti che nati. È solo per la scarsa natalità?
«No. Dipende anche dall’aumento della mortalità».
Dovuto a cosa?
«Noi
studiosi lo chiamiamo “Harvesting” (“Effetto falciatura”). C’è stata
un’epidemia di influenza a gennaio, refrattaria ai vaccini, e un’ondata
di calore a luglio che hanno causato molte morti tra gli
ultraottantenni. E non è solo questo».
Cos’altro?
«Il saldo
migratorio con l’estero. Sono più quelli che vanno che i nuovi iscritti
all’anagrafe. E parliamo di residenti, non rifugiati».
A cosa lo attribuisce?
«L’Italia
non è più attrattiva come prima. Molte persone sono andate via. Anche
gli stranieri residenti che si muovono agevolmente in Europa, come
polacchi o rumeni, scelgono sempre più di frequente di andare in
Germania o a Londra a cercare lavoro».
Se a questi dati aggiungiamo i richiedenti asilo?
«Il quadro cambia di poco. Nel 2015 sono stati circa 100 mila in più».
Cosa c’è di allarmante in questi numeri?
«Non
tanto, o non solo, il calo delle nascite. Quanto l’invecchiamento della
popolazione. Questo è un gran pasticcio: fa aumentare la spesa
pensionistica e della sanità e calare il risparmio».
Da politico (lei è anche un senatore del Pd), cosa si dovrebbe fare?
«Integrare
gli stranieri, che portano qui i bambini. E aiutare le coppie ad
averne. Quando si decidono stanziamenti le famiglie arrivano sempre in
coda. Ma credo che la timidezza nella lotta alla povertà abbia pesato
nel voto. Servono misure chiare e universali. Subito».