Circolo Uaar Di Firenze 21.06.16
Cosa Succede In Regione Toscana? (Dulcis In Fundo...)
Il 28 maggio scorso l'Arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori lancia l'allarme sulla «grave situazione» in cui versa la scuola paritaria cattolica, complici la crisi demografica, il calo delle vocazioni e il perpetuarsi di una congiuntura economica negativa. In nome della libertà di ciascuno di scegliere il proprio indirizzo educativo viene chiesto perentoriamente l'aiuto dello Stato, accusando le istituzioni di una negligenza che porterà alla formazione di «una scuola unica, una scuola di Stato». A queste dichiarazioni si potrebbe rispondere in tanti modi. Che la Chiesa gode già di privilegi economici e fiscali per oltre 6 miliardi di euro ogni anno. Si potrebbe far notare che esaltare il ruolo del privato senza riconoscere che si possa fuoriuscire dal mercato è - questo sì - un esempio di statalismo liberticida. Si potrebbe suggerire che la crisi delle vocazioni è l'altra faccia della crisi dei fedeli, che non abbandonano solo le scuole cattoliche per mancanza di soldi, ma abbandonano anche la Chiesa tout court per mancanza di fede; un problema questo che non è ovviabile con iniezioni di denaro pubblico. Si potrebbe far notare che, al di là di tutto, in un periodo di crisi la priorità delle istituzioni sia di garantire innanzitutto i servizi pubblici essenziali. E si può infine sorridere di fronte allo spauracchio della deriva totalitaria in cui staremmo per sprofondare quando ad agitarlo è il rappresentante di una monarchia assoluta teocratica basata su dogmi di fede. In tema di omologazione delle coscienze la Chiesa ha più da imparare che da insegnare. Il 29 maggio invece, con una tempestività invidiabile, risponde così alle lamentele di Betori l'assessore regionale all'istruzione della Regione Toscana Cristina Grieco: proponendo di attuare una convenzione tra l'Ufficio scolastico regionale e le diocesi per l'alternanza scuola-lavoro. «I ragazzi delle superiori potranno così trascorrere alcune ore nelle chiese e nelle proprietà ecclesiastiche, aiutando a valorizzare un patrimonio spesso nascosto. In più, chi studia nelle scuole a indirizzo sociale e pedagogico, potrebbe fare tirocinio nei campeggi estivi organizzati dalle parrocchie». La proposta trova immediatamente il sostegno del direttore dell'Ufficio scolastico toscano Domenico Petruzzo. Ovviamente.