Repubblica 8.5.16
Dai coltivatori ai sindacati 300 associazioni
in piazza “Il Ttip va fermato”Secondo gli organizzatori della
mobilitazione a piazza San Giovanni ieri c’erano almeno trentamila
persone
di Giampaolo Cadalanu
Per Obama il
Trattato Usa-Ue serve a evitare che le regole del commercio vengano
scritte dalla Cina. Per la Commissione il Pil europeo salirebbe. Ma la
società civile è sul piede di guerra
ROMA. Lo spirito
della manifestazione contro il Trattato transatlantico sul commercio e
gli investimenti lo rende bene Roberto, militante di Rifondazione da 24
anni, impegnato ad assaporare olive biologiche: «Ma perché dobbiamo
mangiare male se c’è la roba buona?». Il corteo di Roma è una sfilata di
cittadini preoccupati per la quotidianità e sicuri che il Ttip avrebbe
effetti disastrosi per la salute, per la tavola, per il lavoro.
C’è
il rosso delle bandiere Cgil, quello un po’ sbiadito dei civatiani di
“Possibile”, quello incrociato con il nero degli anarchici di
Alternativa libertaria e quello puro e duro dei neomarxisti. Ma alla
fine il rosso che conta di più è quello delle ciliegie di Montelibretti e
di Nerola, pronte all’assaggio negli stand, prive di pesticidi perché
maturano prima dell’assalto degli insetti.
Le insegne bianche dei
Cinque Stelle si affiancano a quelle verdi di Greenpeace, i ragazzi con i
capelli blu sfilano accanto ai sindacalisti autonomi del nord Italia,
l’Ente protezione animali si trova a pochi metri dalla delegazione
calabrese, che rivendica le peculiarità a tavola con il cartello “Una
soppressata vi seppellirà”. Perché la coscienza dei pericoli legati al
Ttip è diffusa: lo dimostra lo striscione della delegazione veneta
contro gli Ogm, con un animale spaventoso, metà mucca e metà pannocchia
di mais. «Siamo a Roma oggi per dire “no” alle corporation che vogliono
guadagnare dandoci da mangiare alimenti geneticamente modificati», dice
Paolo Girotto, direttore di Gamma 5, una radio di Padova mobilitata per
coordinare la reazione dei cittadini.
La galassia dei movimenti —
oltre 300 associazioni hanno aderito — si è affiancata ai cittadini
preoccupati. «A San Giovanni eravamo 30mila», dicono gli organizzatori
di “Stop Ttip”, felici che la pioggerella del primo pomeriggio non abbia
spaventato nessuno. «Hanno detto che gli italiani si interessano solo
di calcio», scandisce Monica Di Sisto, portavoce della campagna e
co-autrice del manualetto sul Ttip Nelle mani dei mercati: «Ma questa
piazza dimostra che non è così. Vogliamo sapere come va la nostra
economia, e abbiamo gli strumenti per capirlo.
Se i candidati alla
Casa Bianca Donald Trump e Hillary Clinton non condividono l’ottimismo
di Obama sul Ttip che preme perché «non siano i cinesi a scrivere le
regole del commercio mondiale», la commissaria europea per il Commercio
Cecilia Malmström calcola che l’accordo porterebbe a una crescita del
Pil pari a 500 euro l’anno a famiglia. Rispondono gli analisti di
“Fairwatch”: «Equivale a un caffè al giorno. E solo nel comparto
agricolo in realtà perderemmo l’1 per cento del Pil europeo».