giovedì 5 maggio 2016

Repubblica 5.5.16
E Carrai, aspettando Renzi, fa affari con il Cavaliere
Tra i soci, la Itacha rappresentata da Giorgio Valaguzza, ex marito di Barbara e regista di molti degli investimenti hi-tech
di E. L.

MILANO. L’incarico a Palazzo Chigi (per ora) può attendere. Marco Carrai, al momento, continua a mettere ordine nell’azienda di famiglia. E l’ultima operazione andata in porto su questo fronte — la fusione tra la sua Cgnal e l’olandese Eligotech — porta anche un pezzetto di Arcore nel parterre di alleati del manager toscano vicinissimo a Matteo Renzi.
Il piccolo “Nazareno del Big data”, come lo chiamano nel settore, è decollato lo scorso gennaio davanti a un notaio di Firenze con la firma delle carte del matrimonio tra le due aziende. Protagonisti da un lato la start up controllata al 29,4% dalla Carfin — la holding di famiglia di Carrai — e partecipata dalla Fb di Franco Bernabè e dall’altra la società di Amsterdam fondata da alcuni ragazzi italiani con i finanziamenti, hanno riferito diverse fonti di stampa senza mai essere smentite, di Luigi Berlusconi, il figlio più piccolo dell’ex Cavaliere.
Il riassetto azionario seguito all’accordo sembra dar corpo a queste indiscrezioni. Tra i soci della nuova Cgnal è spuntata con il 10% la Itacha, un’azienda il cui azionariato è “nascosto” dietro allo schermo della Sirefid, la fiduciaria di Banca Intesa dove Fininvest ha parcheggiato fino a poche settimane fa il 20% di Mediolanum “congelato” da Banca d’Italia. Di più. A rappresentare la Itacha in tutte le trattative e a ratificare gli atti finali dell’alleanza è stato Giorgio Valaguzza, l’ex marito di Barbara Berlusconi e il regista di molti degli investimenti hi-tech (come quello non proprio fortunatissimo in HappyPrice) dei figli di Veronica Lario.
Cgnal è nata per produrre algoritmi destinati alla profilazione dei dati. Eligotech le porta in dote le piattaforme e i software come Harpoon «da utilizzare in settori come finanza, assicurazioni, energia e tlc» recitano le perizie sulla fusione. La chiave per per far decollare il business del nuovo gruppo nel settore dei Big data, lo stesso di cui Carrai potrebbe potenzialmente occuparsi come consulente di cybersecurity del governo Renzi.