mercoledì 18 maggio 2016

Repubblica 18.5.16
Tagli e esuberi, “l’Unità” in crisi
L’ipotesi di Luna direttore, ma lui per ora dice no. Feltri torna a guidare “Libero”
di G. C.

ROMA. Undici mesi dopo l’ultimo salvataggio, l’Unità,
il giornale fondato da Antonio Gramsci e che è stato il manifesto del Pci e della sinistra italiana, è di nuovo in crisi. Si va verso un cambio di direzione e di taglio di giornalisti e poligrafici, che dagli attuali 33 dovrebbero scendere a 16. Colpa dei conti sempre in rosso profondo.
Un colpo per una redazione già provata, a cui l’azienda ha chiesto “l’accollo del Tfr” maturato nella precedente gestione, prima cioè dell’ultima chiusura, avvenuta il primo agosto del 2014. In pratica, di congelarlo. La rivoluzione dell’Unità dovrebbe essere guidata da Riccardo Luna, che sostituirebbe Erasmo D’Angelis alla direzione. Luna ha ricevuto l’offerta ma ha rifiutato.
Consulente del premier Renzi per il digitale, ex direttore di
Wired e del Romanista, collaboratore di Repubblica, Luna dovrebbe confezionare un piano politico-editoriale puntando sui social, sul web e sull’Unità- tv. Ma ieri D’Angelis ha smentito tutto. Anche se nell’assemblea di redazione, subito convocata, il cdr ha chiesto «chiarezza e niente ricatti». Sono arrabbiati e offesi i redattori dalle voci che mettono sull’esperienza faticosa di questi mesi un unico sigillo: «Tentativo fallito». Proprio così i rappresentanti sindacali - Bianca Di Giovanni, Simone Collini e Umberto De Giovannangeli hanno titolato il loro comunicato. «Tentativo fallito, così sentenzia l’ennesimo articolo sull’Unità fatto filtrare da qualche bene informato, premurandosi di tenere le carte coperte con la redazione e il cdr del giornale. Diciamo subito che questo “fallimento” non lo pagheranno i lavoratori, non saranno loro a pagare il conto per le copie non vendute. È arrivato il momento di giocare a carte scoperte ». La novità, a partire dal taglio dei giornalisti, arriva nel momento in cui il principale azionista Pessina deve formalizzare l’acquisto. Il 20% del quotidiano è in mano al Pd che ha sanato parte dei debiti e si riserva di scegliere direttore e linea.
D’Angelis dovrebbe tornare a Palazzo Chigi a occuparsi di comunicazione in una società pubblica. Se il “no” di Luna sarà irremovibile, per la successione si fanno i nomi di Fabrizio Rondolino e di Andrea Romano. E a proposito di Unità, Renzi annuncia dove si terrà la prossima Festa nazionale dell’Unità, in Sicilia a Palermo.
Cambio di direzione anche a
Libero, dove torna dopo 16 anni Vittorio Feltri che lo fondò nel 2000: succede a Maurizio Belpietro.