La Stampa 24.5.16
L’abbraccio del Papa e l’Imam
“Uniti contro il terrorismo”
Storico incontro in Vaticano dopo 10 anni di gelo. E Al-Tayyib invita Francesco: “Venga al Cairo”
di Andrea Tornielli
Il
nostro incontro è il messaggio». Francesco ha accolto con queste parole
a mezzogiorno di ieri, nella biblioteca del palazzo apostolico, il
grande imam di Al Azhar, Ahmad Muhammad Al-Tayyib, che al termine del
colloquio ha invitato il Papa all’università islamica del Cairo.
La
stretta di mano e poi l’abbraccio fraterno tra il vescovo di Roma e la
più alta autorità dell’Islam sunnita è un evento religioso che avviene
per la prima volta dentro le mura del Vaticano. E arriva dopo anni in
cui i rapporti erano diventati tesi.
L’incontro è un evento
destinato ad avere conseguenze nel mondo musulmano: Al-Tayyib è l’imam
che, con l’appoggio del presidente egiziano Al Sisi, più decisamente
avversa il fondamentalismo islamista dei predicatori di odio.
Quell’ideologia che ammanta di religiosità il terrorismo e la violenza commessa abusando del nome di Dio.
Al
centro del colloquio, durato quasi trenta minuti e che si è svolto in
un clima molto cordiale, ci sono stati il «comune impegno delle autorità
e dei fedeli delle grandi religioni per la pace nel mondo, il rifiuto
della violenza e del terrorismo, la situazione dei cristiani nel
contesto dei conflitti e delle tensioni nel Medio Oriente e la loro
protezione». Francesco e Al-Tayyib «hanno rilevato il grande significato
di questo nuovo incontro nel quadro del dialogo fra la Chiesa cattolica
e l’Islam.
Il breve viaggio europeo del leader sunnita, che nel
pomeriggio è ripartito per Parigi - la città europea più colpita - dove
ha incontrato Hollande all’Eliseo e oggi parteciperà a un incontro
promosso dalla Comunità di Sant’Egidio insieme ad Andrea Riccardi, è
stato pensato e costruito attorno a questo incontro Oltretevere, al
quale si lavorava da tempo, ma che è stato deciso nel giro di pochissimi
giorni.
Al-Tayyib dall’aeroporto è arrivato in Vaticano
accompagnato da una delegazione di alto livello, definita «importante»
anche nel comunicato del portavoce della Santa Sede, padre Federico
Lombardi.
Con il Grande imam viaggiavano, tra gli altri, il suo
vice, Abbas Shouman; Mahmaoud Hamdi Zakzouk, direttore del Centro per il
Dialogo di Al-Azhar; il giudice Mohamed Mahmoud Abdel Salam,
consigliere di Al-Tayyib. Era presente anche l’ambasciatore dell’Egitto
presso la Santa Sede, Hatem Seif Elnasr.
Il Papa ha ricevuto
Al-Tayyib con il cerimoniale dedicato alle autorità religiose. Non
c’erano i picchetti di guardie svizzere e i due si sono messi a
dialogare uno di fronte all’altro ma su un lato del tavolo. A fare da
interprete il segretario particolare del Pontefice, l’egiziano padre
Yoannis Lahzi Gaid. Francesco e l’imam si sono guardati negli occhi. Non
c’è stato nemmeno bisogno di rivangare quanto accaduto negli ultimi
anni. L’incontro ha infatti chiuso una fase di gelo, iniziata nel
gennaio del 2011, dopo un sanguinoso attentato contro i copti di
Alessandria, quando Benedetto XVI parlò dell’«urgente necessità per i
governi della regione di adottare, malgrado le difficoltà e le minacce,
misure efficaci per la protezione delle minoranze religiose». Papa
Ratzinger si riferiva ovviamente ai governi locali. Ma le sue parole
vennero tradotte male dai media arabi, che le presentarono come una
richiesta di intervento da parte dell’Occidente in quell’aerea.
Ma
tutto questo è il passato, superato ancora prima della stretta di mano,
e rimasto in effetti ai margini del colloquio. I due leader si sono
scambiati pareri e preoccupazioni. Entrambi desiderano che le religioni
predichino la pace, non l’odio. Entrambi vogliono che il nome di Dio non
venga strumentalizzato da quanti incitano all’odio e al terrore, anche
con la predicazione nelle moschee. Per questo Francesco ha ripetuto che
«l’incontro è il messaggio». Al-Tayyib ha detto al Papa che l’Isis non è
Islam. Ha ringraziato Francesco per i suoi messaggi, in particolare per
quanto aveva detto nell’intervista sull’aereo nel gennaio 2015 dopo la
strage di Charlie Ebdo, quando aveva insistito sulla necessità di
rispettare le religioni.
A fine colloquio Francesco ha regalato
all’imam l’enciclica ecologica «Laudato si’», e il medaglione della
pace, che raffigura un olivo che nasce dalla roccia. Nella sala d’angolo
si è quindi tenuto un incontro tra la delegazione egiziana e quella
vaticana guidata dal cardinale Jean-Louis Tauran, presidente del
pontificio consiglio per il Dialogo interreligioso.