lunedì 16 maggio 2016

La Stampa 14.5.16
Pd: i sondaggi preoccupano, tutti mobilitati per la “battaglia di ottobre”
Gadget, un sito e piazze per il Sì
Renzi suona la carica al partito
Nel ruolo di guida del Pd Renzi ha chiamato a raccolta tutti, senatori e deputati, per una grande mobilitazione a favore del Sì al referendum costituzionale di ottobre
di Carlo Bertini

Stavolta Matteo Renzi non comincerà la sua campagna come fece per le primarie del 2012 quando planò a sorpresa con Matteo Richetti in una spiaggia della riviera romagnola. No, stavolta sarà nella più seriosa Bergamo, ma a batter gli arenili col solleone ci penseranno i militanti, magari con magliette e cappellini marchiati Vota Sì, se il guru Jim Messina pianificherà pure il vestiario oltre ai minimi dettagli.
La tensione cresce, l’ultimo sondaggio Ixè non promette bene, il 54% oggi voterebbe no, malgrado una grande partecipazione quotata al 72%: dunque è già allarme rosso e la macchina del premier ha acceso i motori. In primis quelli della rete. Il sistema è semplice ed è costruito apposta per essere accessibile a tutti, nativi o neofiti del web che siano: qualche clic e via, si è dentro, uno, dieci, centomila, affinché la grande famiglia si arricchisca di nuovi adepti pronti a invadere i condomini per la campagna porta a porta pro-referendum. Renzi domani caricherà le truppe dei parlamentari senza accettare diserzioni, sabato il grande Referendum day, lo sbarco nelle città da conquistare: ma non per le cariche da sindaco, quella è una campagna che si giocano i candidati, bensì per la prima tappa della madre di tutte le battaglie, il voto sulla Carta che deciderà i destini del governo e la carriera politica del leader Pd.
Un clic e via il comitato
E dunque parte a giorni il sito on line del Comitato nazionale per il Sì, congegnato sulla falsariga di quelli costruiti per le ultime due primarie che hanno visto Renzi protagonista: un sistema per garantire a chiunque accesso facile per raggiungere il comitato più prossimo alla propria residenza; o a crearne uno di nuovo conio insieme a dieci e più sodali. Sarà possibile caricare on line i dati degli aderenti ai singoli comitati: segnando numero di carta identità, nome, cognome e luogo residenza, il sistema in automatico cerca il comitato più vicino. Oppure mettendo dieci nomi con dati anagrafici, una volta che la registrazione ha buon fine, quando si punterà l’indicatore sulla cartina della regione apparirà comitato, nome, mettiti in contatto, sito e facebook. Nulla lasciato al caso, in modo da avere alla fine, dopo il 16 ottobre a referendum ultimato, un patrimonio notevole: tra i cento e i cinquecentomila militanti, nuovi o vecchi che siano, e così si ricostituisce la base (raggiungibile via mail) del partito renziano pronto a nuove battaglie elettorali. Il sito sarà lanciato a ridosso del D-Day, fissato sabato 21 maggio: giorno in cui tutti i 400 deputati e senatori sono invitati ad «occupare» una piazza per cominciare a diffondere il verbo.
Il Bignami del Sì
E questo sarà trasmesso dai volontari dei comitati, che entreranno nelle case dotati di un kit: quello della Toscana, che farà da apripista, è composto da una Guida ragionata alla Riforma del costituzionalista Carlo Fusaro, decine di pagine per i militanti più propensi allo studio; e una guida più agevole, il «Bignami della riforma», giocata su parole chiave, come Meno. «Meno costi della politica» e spunta il box con 315 indennità in Meno, (gli stipendi dei cento senatori li pagheranno le regioni). E poi 215 politici in Meno; si spende Meno per mantenere l’Istituzione, e così via. Ma c’è pure la data certa per le leggi di iniziativa popolare, il quorum che si abbassa al 50% dell’ultima elezione per i referendum, le materie regionali che tornano di competenza statale: insomma la riforma in pillole, con gli slogan ad effetto che saranno gli headline della campagna. Tra luglio e agosto luoghi di villeggiatura e feste dell’Unità militarizzate. Gadget come tazze e magliette non vengono esclusi dai renziani della prima ora abituati ai «banchini» delle Leopolde. Che si preparano a vedere il loro leader scuotere i compagni dissidenti, domani alla riunione dei gruppi di Camera e Senato: dove Renzi darà un ordine di scuderia molto forte per creare comitati e mobilitarsi sui territori. Ordine a cui «la minoranza si sottrarrà, cercando di non aderire e non sabotare, fino alle comunali e forse oltre», almeno questa è la previsione degli uomini del premier.