La Stampa 14.5.16
Pd: i sondaggi preoccupano, tutti mobilitati per la “battaglia di ottobre”
Gadget, un sito e piazze per il Sì
Renzi suona la carica al partito
Nel
ruolo di guida del Pd Renzi ha chiamato a raccolta tutti, senatori e
deputati, per una grande mobilitazione a favore del Sì al referendum
costituzionale di ottobre
di Carlo Bertini
Stavolta
Matteo Renzi non comincerà la sua campagna come fece per le primarie
del 2012 quando planò a sorpresa con Matteo Richetti in una spiaggia
della riviera romagnola. No, stavolta sarà nella più seriosa Bergamo, ma
a batter gli arenili col solleone ci penseranno i militanti, magari con
magliette e cappellini marchiati Vota Sì, se il guru Jim Messina
pianificherà pure il vestiario oltre ai minimi dettagli.
La
tensione cresce, l’ultimo sondaggio Ixè non promette bene, il 54% oggi
voterebbe no, malgrado una grande partecipazione quotata al 72%: dunque è
già allarme rosso e la macchina del premier ha acceso i motori. In
primis quelli della rete. Il sistema è semplice ed è costruito apposta
per essere accessibile a tutti, nativi o neofiti del web che siano:
qualche clic e via, si è dentro, uno, dieci, centomila, affinché la
grande famiglia si arricchisca di nuovi adepti pronti a invadere i
condomini per la campagna porta a porta pro-referendum. Renzi domani
caricherà le truppe dei parlamentari senza accettare diserzioni, sabato
il grande Referendum day, lo sbarco nelle città da conquistare: ma non
per le cariche da sindaco, quella è una campagna che si giocano i
candidati, bensì per la prima tappa della madre di tutte le battaglie,
il voto sulla Carta che deciderà i destini del governo e la carriera
politica del leader Pd.
Un clic e via il comitato
E dunque
parte a giorni il sito on line del Comitato nazionale per il Sì,
congegnato sulla falsariga di quelli costruiti per le ultime due
primarie che hanno visto Renzi protagonista: un sistema per garantire a
chiunque accesso facile per raggiungere il comitato più prossimo alla
propria residenza; o a crearne uno di nuovo conio insieme a dieci e più
sodali. Sarà possibile caricare on line i dati degli aderenti ai singoli
comitati: segnando numero di carta identità, nome, cognome e luogo
residenza, il sistema in automatico cerca il comitato più vicino. Oppure
mettendo dieci nomi con dati anagrafici, una volta che la registrazione
ha buon fine, quando si punterà l’indicatore sulla cartina della
regione apparirà comitato, nome, mettiti in contatto, sito e facebook.
Nulla lasciato al caso, in modo da avere alla fine, dopo il 16 ottobre a
referendum ultimato, un patrimonio notevole: tra i cento e i
cinquecentomila militanti, nuovi o vecchi che siano, e così si
ricostituisce la base (raggiungibile via mail) del partito renziano
pronto a nuove battaglie elettorali. Il sito sarà lanciato a ridosso del
D-Day, fissato sabato 21 maggio: giorno in cui tutti i 400 deputati e
senatori sono invitati ad «occupare» una piazza per cominciare a
diffondere il verbo.
Il Bignami del Sì
E questo sarà
trasmesso dai volontari dei comitati, che entreranno nelle case dotati
di un kit: quello della Toscana, che farà da apripista, è composto da
una Guida ragionata alla Riforma del costituzionalista Carlo Fusaro,
decine di pagine per i militanti più propensi allo studio; e una guida
più agevole, il «Bignami della riforma», giocata su parole chiave, come
Meno. «Meno costi della politica» e spunta il box con 315 indennità in
Meno, (gli stipendi dei cento senatori li pagheranno le regioni). E poi
215 politici in Meno; si spende Meno per mantenere l’Istituzione, e così
via. Ma c’è pure la data certa per le leggi di iniziativa popolare, il
quorum che si abbassa al 50% dell’ultima elezione per i referendum, le
materie regionali che tornano di competenza statale: insomma la riforma
in pillole, con gli slogan ad effetto che saranno gli headline della
campagna. Tra luglio e agosto luoghi di villeggiatura e feste dell’Unità
militarizzate. Gadget come tazze e magliette non vengono esclusi dai
renziani della prima ora abituati ai «banchini» delle Leopolde. Che si
preparano a vedere il loro leader scuotere i compagni dissidenti, domani
alla riunione dei gruppi di Camera e Senato: dove Renzi darà un ordine
di scuderia molto forte per creare comitati e mobilitarsi sui territori.
Ordine a cui «la minoranza si sottrarrà, cercando di non aderire e non
sabotare, fino alle comunali e forse oltre», almeno questa è la
previsione degli uomini del premier.