Corriere La Lettura 15.5.16
Sminuzzare il cibo con gli utensili ci aiutò a far crescere il cervello
Oltre
due milioni di anni fa, le parti della corteccia cerebrale che
presiedono le nostre capacità cognitive cominciarono a espandersi. È
stata la crescita del cervello, un organo ad alto consumo energetico, a
renderci umani . Si ritiene che l’uso del fuoco per cucinare, meno di un
milione di anni fa, sia stato essenziale. Grazie a due recenti articoli
pubblicati su «Nature» ora sappiamo però che anche prima avevamo
selezionato altre due strategie evolutive per sviluppare il cervello:
l’uso di strumenti litici e un’accelerazione del nostro metabolismo.
Katherine Zink e Daniel Lieberman (Harvard University) hanno dimostrato
che, battendo e sminuzzando con certi utensili il cibo, si potevano
aumentare le calorie ingerite, riducendo il numero delle masticazioni e
la forza delle mandibole. Tre milioni di anni fa gli umani avevano già
tali strumenti. Un milione di anni dopo, con una dieta a base di carne,
radici e tuberi sminuzzati, i nostri antenati esibiscono denti più
piccoli e mandibole più deboli. Ma anche un cervello più grande. Nel
secondo articolo, firmato da Herman Ponzer e da altri ricercatori
americani, si confronta il bilancio energetico tipico degli umani con
quello delle scimmie antropomorfe di oggi. Si vede che il nostro
metabolismo è molto più veloce. Esso genera energia per alimentare
cervelli più grandi, periodi di sviluppo più lunghi, maggiore longevità e
un tasso di riproduzione più elevato. In entrambi i casi, la nostra
evoluzione è passata per una maggiore efficienza energetica. Resta ora
da spiegare come il nostro grande cervello abbia generato «pensiero
simbolico»: quello che ci ha fatto diventare umani moderni .