lunedì 9 maggio 2016

Corriere 9.5.16
Renzi sceglie Calenda allo Sviluppo economico
L’ambasciatore a Bruxelles per il dopo-Guidi
L’ex di Ferrari e Confindustria torna al governo con la promozione
di Enrico Marro

ROMA Carlo Calenda aveva lasciato il ministero dello Sviluppo economico il 20 gennaio. Da viceministro. Ci torna ora da ministro, dopo appena tre mesi e mezzo. Anche questa volta per volontà del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che, a sorpresa, così come gli aveva chiesto di cambiare mestiere e di andare a Bruxelles a fare il rappresentante dell’Italia presso l’Unione Europea, adesso gli ha chiesto di tornare nel palazzone di via Veneto, lasciato sguarnito dalle clamorose dimissioni di Federica Guidi, il 31 marzo scorso. Insomma, Calenda è per Renzi l’uomo da mandare al fronte: ieri quello europeo, oggi quello interno. Romano, 43 anni, Calenda ha alle spalle una carriera da manager (Sky Italia e Ferrari). Dal 2004 al 2008 è stato prima assistente del presidente della Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, e poi direttore dell’Area internazionale dell’associazione, seguendo numerose missioni imprenditoriali all’estero. Un’esperienza che poi ha arricchito da viceministro dello Sviluppo (già dal 2013, per volontà dell’allora premier Enrico Letta) facendo spesso da «apripista» alle visite internazionali dei presidenti del Consiglio, e quindi con il breve incarico a Bruxelles, che prima era sempre stato ricoperto da un diplomatico. Ma Renzi voleva appunto dare un’impronta più dinamica e manageriale alla nostra missione presso l’Unione Europea e ora si aspetta un cambio di passo anche al ministero dello Sviluppo economico. Figlio dell’economista Fabio Calenda e della regista Cristina Comencini, all’età di dieci anni, Carlo interpretò la parte dello scolaro Enrico Bottini nello sceneggiato tv Cuore , diretto dal nonno Luigi Comencini. Venti anni dopo si candida con Scelta civica ed entra in Parlamento. Nel 2015 passa al Pd.