sabato 28 maggio 2016

Corriere 28.5.16
L’ira del candidato dem per il caso
Verdini: non è un’intesa, ma il sostegno a un singolo
di Ernesto Menicucci

ROMA Diavolo di un Verdini. Gli basta il suo appoggio ad uno degli oltre duemila candidati che corrono, tra Campidoglio e Municipi, con le liste (sette) collegate a Roberto Giachetti per mettere lo zampino nella campagna elettorale romana. Operazione a costo praticamente zero, che consente a Denis di lasciare la sua scia. Il candidato è Francesco Romeo, luminare della cardiologia italiana (tanti pazienti famosi, cattedra a Tor Vergata), candidato con la lista «Più Roma», quella degli ex dc Giuseppe Fioroni e Lucio D’Ubaldo, guidata da Maria Fida Moro.
Romeo, qualche sera fa, ha partecipato ad un evento insieme agli esponenti di «Ala»: il deputato Pino Galati (calabrese come Romeo, «regista» dell’operazione), Ignazio Abrignani e Saverio Romano. Scoperta la faccenda, nel Pd sono andati su tutte le furie. Matteo Orfini, ieri mattina, ha contattato D’Ubaldo invitandolo a disdire l’iniziativa programmata in una libreria vicina al Parlamento («se si affacciano i verdiniani la frittata è fatta»), Giachetti (che aveva sempre smentito l’appoggio di Verdini) si è innervosito, la lista della Moro ha organizzato un summit politico da cui è scaturita una nota di presa di distanze: «La buona fede del professor Romeo è stata strumentalizzata». Giachetti, così, prova a smorzare il caso: «Non c’è alcun accordo con Verdini, nessuna lista presentata. Appoggiano solo uno dei tanti candidati».
E Romeo? Il cardiologo è imbufalito: «Guardi, ho un consenso che arriva da tutte le parti. Mi votano dalla ultra sinistra ai fascisti di vecchia data». Ma lei è «verdiniano»? «Ma che vuol dire? Queste sono le degenerazioni della politica, di questo dibattito così becero... Io non sono di nessuno: né di Verdini né di Giachetti. Sono Romeo e basta. Chi conosce la storia sa cosa dico: con chi sta Erasmo? Con Erasmo...». Eppure lei è amico di Galati, calabrese come lei. O no? «A quell’incontro sono stato invitato da tanti amici... E sì, certo, l’onorevole Galati è uno di questi. Ma non vuol dire niente: ho le mie idee, 40 anni di professione, sono stato presidente dell’Azione cattolica, sono presidente della Società italiana di cardiologia, direttore di Cardiologia a Tor Vergata, rappresento il nostro Paese in tutto il mondo...».
Ma non ha la sensazione di essere stato messo in mezzo? «Ma chi? Io? Faccio politica fin da giovane, nella Dc, quando la politica si faceva sul serio. Figuriamoci se mi possono fare una trappola...». Però non ha smentito l’appoggio di Verdini: è vero che le avevano chiesto una precisazione? «Ma non si devono neppure azzardare...». Quello di Romeo, non è l’unico «caso» delle liste che appoggiano Giachetti. L’altro è quello della trans Alessia Rossini, all’anagrafe Alessandro Campanella, che chiede al Viminale «una circolare per chiarire la doppia preferenza anche per i trans». Sulla scheda, infatti, si possono indicare due nomi, un uomo e una donna. Ma i trans come vanno considerati? Sembra una formalità, ma le schede per Alessia/Alessandro rischiano di essere nulle. E sarebbero voti persi per Giachetti.