Repubblica 8.4.16
Visco: “Senza aumenti salariali l’inflazione resterà troppo bassa”
Ignazio Visco, 66 anni, dal 2011 è governatore della Banca d’Italia, dopo essere stato capo economista dell’Ocse
ROMA.
Il rinnovo dei contratti rischia di smorzare ancora di più
l’inflazione. Sembra una contraddizione in termini. Non lo è in tempi di
discesa del livello dei prezzi in territorio negativo. A lanciare
l’allarme è il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, durante
un convegno a Francoforte: «In Italia, in alcuni contratti collettivi
firmati recentemente, si prevede che una parte dei futuri aumenti
salariali sia rivista al ribasso nel caso in cui l’inflazione scenda al
di sotto delle attuali previsioni».
Uno schema che, se adottato in
maniera generalizzata, abbasserebbe «significativamente» il tasso di
crescita dei salari, finendo per pesare su un’inflazione già negativa
(-0,2% a marzo). Un «effetto secondario» sul livello dei prezzi, come lo
chiamano le banche centrali, che però può favorire un avvitamento
pericoloso: salari bassi, consumi depressi, deflazione, Pil debole,
stagnazione.
Carmelo Barbagallo, leader Uil, plaude all’analisi di
Visco e suggerisce di legare gli stipendi all’andamento del Pil. Il
senatore Maurizio Sacconi, ex ministro del Lavoro, invece invita a
valorizzare la contrattazione decentrata.