giovedì 21 aprile 2016

Repubblica 21.4.16
Un’eroina afroamericana per la prima volta sui dollari
di Federico Rampini

NEW YORK. Conta più il Tesoro degli Stati Uniti o Broadway? La risposta non è ovvia. Il segretario al Tesoro Jack Lew è stato costretto a fare marcia indietro da un musical. Il successo fenomenale di “Hamilton” a Broadway, lo spettacolo a ritmo di rap che racconta la storia di uno dei Padri Fondatori degli Stati Uniti, ha reso impossibile – a furor di popolo – sostituire la faccia di Hamilton sulla banconota da 10 dollari per fare posto a una donna. Da anni si discute sulla necessità di affacciare finalmente una donna su una delle banconote verdi, finora un monopolio scandalosamente maschile. Barack Obama ne aveva fatto una promessa solenne. Erano partite consultazioni e sondaggi, in pole position c’erano Eleanor Roosevelt e alcune leader afroamericane del movimento per i diritti civili. Poi è successo il ciclone-Hamilton. Nel senso del musical. I biglietti per il teatro dove va in scena tutte le sere vanno a ruba da anni, i bagarini li vendono a peso d’oro, è stato perfino arrestato qualche falsario. Hanno visto Hamilton a ritmo rap i coniugi Obama e tanti altri leader nazionali o dignitari stranieri in visita.
Naturalmente il Tesoro non ammette che è questa la ragione. E si rifugia in un compromesso: Hamilton rimane su una facciata della banconota da 10 ma sull’altra compariranno le donne che guidarono le lotte per il diritto al voto. Hamilton fu tra l’altro l’inventore del Tesoro americano, un personaggio dalla visione economica moderna, che capì l’importanza di una gestione del debito pubblico.
E così, a fare le spese della popolarità teatrale di Hamilton è un altro dei Padri Fondatori. Sarà il presidente Andrew Jackson ad essere sfrattato, dalla banconota dei 20 dollari, per far posto a Harriet Tubman, morta nel 1913, storica eroina afroamericana della lotta per l’abolizione dello schiavismo. La Tubman fu una delle organizzatrici della cosiddetta Underground Railroad, per portare al Nord gli schiavi in fuga dagli Stati del Sud. Anche Jackson è stato raccontato in un divertente musical di Broadway pochi anni fa: ma senza raggiungere le vette di audience e d’incassi del suo rivale. Bocciato al botteghino, cacciato dalle banconote.
Non è proprio la prima volta che una donna appare su una banconota americana. C’è il precedente di Martha Washington, la First Lady originaria, il cui ritratto decorava una speciale banconota d’argento emessa nel 1891. Ma il suo rimase un caso unico. Il Tesoro ha fatto sapere anche qual è la “sua” classifica della popolarità, cioè la graduatoria delle banconote più usate. Il primo posto spetta a quella da un dollaro (30% del circolante), seguita dal centone (28%) mentre il biglietto da venti arriva terzo col 23%. L’onore del biglietto da 10 non corrisponde ad una grande visibilità. La bocciatura di Jackson è in fondo un castigo ben meritato: a suo tempo il presidente era un fiero avversario delle banconote cartacee che considerava nefaste per l’economia. Cacciarlo per mettere al suo posto una donna nera è un doppio castigo: Jackson fu un ricco proprietario di schiavi, oltre che un accanito sostenitore delle deportazioni degli indiani.