giovedì 21 aprile 2016

il manifesto 21.4.16
Fidel: «La specie umana rischia di scomparire come i dinosauri»
Cuba. Stralci del discorso di Fidel pronunciato a conclusione del VII Congresso del Pcc
di Fidel Castro

Nell’aprile del 1959, quando mise piede a New York per la sua prima visita da leader della neonata rivoluzione cubana, Fidel Castro, disse ai giornalisti: «L’unico mio merito è di credere nel popolo, che è leale con chi gli è leale, e ama chi lo ama». A 57 anni da quel momento, a conclusione del VII Congresso del Partito che fondò, e alla soglia dei novant’anni, Fidel è di nuovo tornato sul tema: «Dirigere qualunque popolo in tempo di crisi costituisce uno sforzo sovrumano – ha detto -. Senza i popoli, i cambiamenti sarebbero impossibili. In una riunione come questa, nella quale si incontrano oltre 1.000 rappresentanti scelti dal proprio popolo rivoluzionario che a loro ha delegato la sua autorità, significa per tutti l’onore più grande ricevuto in vita. A questo si aggiunge il privilegio di essere rivoluzionario, che è frutto della nostra coscienza. Perché sono diventato socialista, o meglio, perché sono diventato comunista?»
Una parola, questa – ha proseguito Castro – «che esprime il concetto più distorto e calunniato della storia da parte di quelli che ebbero il privilegio di sfruttare i poveri, spossessati di tutti i beni materiali che provengono dal lavoro, il talento e l’energia umana. Da quanto tempo l’uomo vive in questo dilemma… Lo so che a voi non serve questa spiegazione, ma forse a qualcuno dei presenti, sì. Parlo così – ha precisato – perché si capisca meglio che non sono ignorante, estremista, né cieco, né ho appreso le mie idee per conto mio, studiando economia per conto mio. Non ho avuto un precettore quando ero studente di legge e scienze politiche…. Non avevo un precettore che mi aiutasse a studiare il marxismo-leninismo… avevo una fiducia totale nell’Unione sovietica… E l’opera di Lenin oltraggiata dopo settant’anni di rivoluzione! Che lezione storica! Si può affermare che non dovranno trascorrere altri settant’anni perché si verifichi un avvenimento simile alla Rivoluzione russa, perché l’umanità abbia un altro esempio di una grandiosa Rivoluzione sociale come quella che ha prodotto un enorme passo avanti nella lotta contro il colonialismo e il suo inseparabile compagno, l’imperialismo.
Tuttavia, forse il pericolo maggiore che oggi incombe sulla terra deriva dal potere distruttivo dell’armamento moderno che potrebbe distruggere la pace del pianeta e rendere impossibile la vita umana sulla superficie terrestre. Scomparirebbe la specie come scomparvero i dinosauri… Se la specie sopravvive… Come alimentare migliaia di milioni di esseri umani la cui realtà confliggerebbe irrimediabilmente con i limiti dell’acqua potabile e delle risorse naturali necessarie?». Questioni epocali che Fidel consegna alle generazioni future accompagnate da un’esortazione: «Ai nostri fratelli dell’America latina e del mondo dobbiamo trasmettere una speranza: che il popolo cubano vincerà». (l’intero discorso su www.granma.cu)