martedì 5 aprile 2016

Il Fatto
Vergognose le offese a smuraglia e all’Anpi
di Sandra Bonsanti

La strategia di insultare, deridere e delegittimare gli avversari politici; la strategia di isolarli quando si teme di non riuscire a sconfiggerli sul piano delle idee e della politica viene da lontano. È la strategia preferita dalla mafia e in questo Paese ha fatto molte vittime, alcune illustri, altre sconosciute, uomini e donne che hanno pagato per non essersi allineati ai potenti, per essersi messi di traverso. Il governo Renzi ha un catalogo abbastanza lungo e non guarda in faccia nessuno. Anzi: tanto più l'avversario è illustre per meriti che tutti riconoscono, tanto più egli va colpito, nella sua saggezza, negli atti della sua vita, nella sua onorabilità. Così, il disgustoso attacco di Fabrizio Rondolino su l’Unità era chiaramente volto a diffondere una caricatura del presidente dell’Anpi, Carlo Smuraglia, uomo a cui molti di noi sentono di dover gratitudine, rispetto, ammirazione. Uomo che nella sua vita è stato un esempio e che continua a esserlo anche oggi che si batte per il No allo stravolgimento della Costituzione, i l Sì all’abolizione dell’Italicum. Uomo in prima fila contro le manifestazioni fasciste. Uomo che ha saputo spalancare le porte dell’Anpi a generazioni nuove, come pochi hanno saputo fare. Insomma, ci voleva l’Unità dei tempi di Matteo Renzi per osare questa vigliaccata. Immagino che lo stratega della comunicazione di Palazzo Chigi abbia un elenco di avversari da ridicolizzare e colpire. Avversari che sono temuti. Avversari da annientare con la strategia mafiosa, e infatti passate poche ore, è toccato a Roberto Saviano (tempo fa nel mirino ci fummo la sottoscritta, che non ha nessun merito da rivendicare nella sua vita, e il presidente emerito della Corte e presidente onorario di Libertà e giustizia, Gustavo Zagrebelsky). Così faceva la mafia. E quando aveva deriso e isolato il suo obiettivo si sentiva più forte. Ma oggi le cose non stanno così. Attorno a Carlo Smuraglia siamo in tanti. Caro Carlo, grazie di tutto quello che fai.