ESORCISMO, A ROMA UN CORSO ANCHE PER I LAICI
Un corso di esorcismo per insegnare a riconoscere e
combattere le possessioni del maligno, destinato non solo a sacerdoti
e religiosi, ma anche ai laici come medici, psicologi, insegnanti e operatori
pastorali. Tra i relatori, non solo preti esorcisti ma anche magistrati e forze
dell’ordine. All’Università Europea di Roma fino al 18 aprile un convegno farà
il punto su «Esorcismo e preghiera di liberazione».
L’obiettivo è quello di fornire strumenti di
formazione adeguati per imparare a gestire i casi di possessione demoniaca
distinguendoli dai disagi di natura psichica o psichiatrica e mettere in
guardia dai pericoli della diffusione sempre più massiccia di occultismo,
esoterismo e satanismo e delle sette, soprattutto tra i giovani. «Forse, in
parte - come dire - la causa siamo anche noi sacerdoti e religiosi che non
parliamo di questa realtà, almeno quanto la liturgia ci permette di fare»,
spiega a Radio Vaticana fra’ Benigno Palilla, esorcista dell’Arcidiocesi
di Palermo, autore di diversi libri su questo argomento e uno dei relatori del
corso di Roma. «Il Diavolo realmente esiste, come insegna anche il Catechismo
della Chiesa cattolica pubblicato durante il pontificato di San Giovanni Paolo
II; cioè quando anche commenta il Padre Nostro “liberaci dal male”, il “malum”
- in latino - è il maligno».
Il convegno è organizzato dall'Istituto Sacerdos in
collaborazione con il Gruppo di ricerca e informazione socio-religiosa di
Bologna (Gris) e con il patrocinio della Congregazione per il Clero. Padre Pedro
Barrajon, direttore dell'Istituto Sacerdos, mette in guardia dalle nuove
frontiere del satanismo: «Abitando in una società molto secolarizzata nella
quale più che in passato vi è la tendenza ad aprire le porte all'occultismo e
all'esoterismo», spiega, «l'azione diabolica è favorita dalle pratiche magiche
e dal ricorso agli indovini, che possono avere un influsso reale fino alla
possessione». Una riflessione a 360 gradi non solo sull’esorcismo che, ricorda
fra’ Benigno, «è una preghiera pubblica della Chiesa, è quindi Liturgia» ma
anche un approfondimento su altri aspetti: la base teologica sull'azione di
angeli e demoni, il rito e la parte liturgica della pratica esorcistica, il
dialogo con le altre scienze come la psicologia, la giurisprudenza e la
medicina.
Ad aprire i sei giorni di studio, il rettore padre
Jesus Villagrasa, mentre la presentazione del corso verrà svolta da padre
Barrajon, seguita dall'introduzione del cardinale Mauro Piacenza e dalla
lectio magistralis di mons. Luigi Negri, arcivescovo di
Ferrara-Comacchio. Durante le giornate di studio interverranno, tra i vari
esperti, il prof. Giuseppe Ferrari, direttore del Gris, mons. Davide
Salvatori, prelato uditore della Rota Romana, il teologo esegeta e storico
mons. Helmut Moll, don Aldo Buonaiuto, responsabile del servizio
anti sette della Comunità “Papa Giovanni XXIII”, Anna Maria Giannini,
docente di Psicologia generale alla Sapienza di Roma, Enrico De Simone,
vicario del questore di Ancona, Michele Nardi, sostituto Procuratore presso
la Procura di Roma. Al termine del corso si terrà una tavola rotonda con gli
esorcisti padre Francesco Bamonte, Francois Dermine, Cesar Truqui e lo
stesso fra’ Benigno.
Il quale invita a non sottovalutare l’azione del
demonio: «Io mi rendo conto», afferma, «che chi non è venuto a contatto con
questa realtà, evidentemente fa fatica. Io ho avuto un’esperienza anche di un
biblista che ha partecipato a tre esorcismi – non li aveva mai fatti – ed è
rimasto lì a guardare e poi ha detto: “Guarda, un conto è studiare sui libri,
un conto è incontrare questa realtà”. L’arma più pericolosa nelle mani del
Demonio non è tanto la possessione, la vessazione, l’infestazione; l’arma più
pericolosa è quella della tentazione del peccato. Col peccato veramente il Demonio
ci possiede, noi entriamo sotto il suo potere». Un pericolo da cui mette in
guardia continuamente anche papa Francesco.