Corriere 5.4.16
La Grecia espelle i migranti ma gli sbarchi si moltiplicano
Verso
la Turchia 202 rifugiati, sulle isole dell’Egeo ne arrivano 339
Erdogan: noi salviamo le vite. Prime riammissioni in Germania
di Alessandro Alviani
Già
202 migranti espulsi dalla Grecia verso la Turchia e 339 che, nel giro
di 24 ore, hanno attraversato l’Egeo in direzione contraria, salpando
dalle coste anatoliche e approdando su quelle elleniche. È il surreale
bilancio della prima giornata di operatività del controverso accordo sui
rifugiati siglato il 18 marzo tra la Ue e la Turchia. Intorno all’alba
due imbarcazioni con a bordo 136 persone, in maggioranza pakistani, sono
salpate dal porto di Mitilene, sull’isola di Lesbo, tra imponenti
misure di sicurezza; da Chios è invece partito un catamarano con 66
migranti. Le operazioni, accompagnate dalle proteste di alcuni
attivisti, si sono svolte senza incidenti. Le tre imbarcazioni hanno
raggiunto poco dopo il porto turco di Dikili.
Parallelamente ai
respingimenti, 43 migranti siriani hanno lasciato la Turchia diretti
verso la Germania e la Finlandia. L’accordo con Ankara si basa infatti
sul meccanismo dell’«uno per uno»: per ogni siriano che ha raggiunto la
Grecia dopo il 20 marzo e che viene rimandato indietro, un altro lascia
la Turchia e viene accolto in Europa (il tetto massimo è di 72.000
persone).
I primi 16 migranti partiti da Istanbul hanno raggiunto
ieri intorno alle 9 l’aeroporto di Hannover, dove circa tre ore dopo è
atterrato un secondo volo proveniente dalla Turchia, sul quale
viaggiavano altri 16 rifugiati. I 32, che appartengono a sei famiglie e
sono per la maggior parte minorenni, sono stati trasferiti al centro di
prima accoglienza di Friedland, che dal 1945 è stato il punto d’approdo
per oltre 4 milioni di persone, dai cileni fuggiti dalla dittatura di
Pinochet ai boat people arrivati nel 1978 dal Vietnam fino ai rifugiati
albanesi nel 1990 e a quelli iracheni nel 2009. Nelle prossime settimane
i 32 verranno redistribuiti nei Comuni della Bassa Sassonia. Altri 11
rifugiati partiti dalla Turchia sono arrivati ieri all’aeroporto di
Helsinki. Nella giornata di oggi un gruppo di migranti dovrebbe inoltre
giungere in Olanda.
La scelta dei rifugiati da ricollocare in
Europa viene effettuata in Turchia: la Direzione Generale delle
Migrazioni del ministero dell’Interno turco invia delle proposte
all’Unhcr, che le valuta in base a vari criteri. Tra questi rientrano la
protezione delle famiglie (che hanno priorità), l’esistenza di legami
familiari o di altro tipo nei Paesi europei, la capacità di integrarsi
(valutata in base al livello della formazione scolastica e
professionale, alle conoscenze linguistiche, all’appartenenza religiosa e
alla giovane età dei migranti) e il livello di protezione necessaria.
L’intesa
Ue-Turchia, al centro domenica sera di una telefonata tra la
cancelliera Angela Merkel e il premier turco Ahmet Davutoglu, che hanno
concordato sulla necessità di implementare l’accordo con successo, è
stata criticata nei giorni scorsi da diverse organizzazioni, tra cui
l’Unhcr e Amnesty. Critiche respinte dal presidente turco Recep Tayyip
Erdogan: «Mentre i Paesi occidentali bloccano l’ingresso dei rifugiati
con barriere di filo spinato, la Turchia ne ha salvati 100 mila solo nel
Mar Egeo e non li rimanda indietro».