Corriere 26.4.16
La Stampa 26.4.16
L’appello di Obama all’Europa
“Basta muri, dovete restare uniti”
Il
presidente americano prima del G5 ad Hannover: “Stop all’intolleranza” E
sprona i leader Ue: “Ciò che accade qui avrà conseguenze in tutto il
globo”
«Gli Stati Uniti, e il mondo intero, hanno
bisogno di un’Europa forte, prospera, democratica e unita». Schiacciato
tra il voto in Austria contro gli immigrati, il referendum del 23 giugno
sulla «Brexit», l’anemia economica del Vecchio continente e la minaccia
del terrorismo che lo ha colpito al cuore, il presidente americano
Obama non poteva essere più esplicito e appassionato nel suo appello per
salvare la visione e il progetto realizzati dopo le stragi della
Seconda Guerra Mondiale.
Lo ha fatto ieri con un discorso alla
Fiera di Hannover, che la Casa Bianca ha intitolato «Address to the
People of Europe», prima di incontrare i leader di Germania, Gran
Bretagna, Francia e Italia al «quint» di Schloss Herrenauser. Quasi una
dichiarazione d’amore e un’indicazione per il futuro, che Barack ha
voluto consegnare direttamente al popolo dell’intero continente. Perché
così lo vede, come un corpo unico e ormai indissolubile.
Obama ha
sottolineato che nonostante la percezione generalizzata di un mondo in
preda al caos, «siamo fortunati di vivere nell’era più pacifica,
prospera e progressista della storia umana». Questo è successo in buona
parte perché l’Europa, dopo essere stata «in guerra costante durante il
secolo scorso», ha deciso di seguire un’altra strada. Ora però la crisi
economica, l’emergenza dei migranti, le guerre in Medio Oriente e la
minaccia del terrorismo, hanno favorito «il sinistro emergere delle
politiche che il progetto europeo era stato fondato per rigettare,
quella mentalità del noi contro gli altri che fa scaricare i problemi su
chiunque sia diverso. Cresce l’intolleranza nelle nostre politiche, e
le voci più chiassose ottengono più attenzione». Perciò «questo è un
momento decisivo. Ciò che accade qui avrà conseguenze in tutto il globo.
Se l’Europa comincia a dubitare di se stessa, non potremo aspettarci
che i suoi progressi vengano raggiunti nel resto del mondo». Le minacce
dell’autoritarismo, il nazionalismo estremista, l’intolleranza si
diffonderanno ovunque. Quindi Obama ha voluto dare una scossa al
continente: «Forse vi serve un esterno, per ricordarvi la grandezza di
ciò che avete realizzato».
I problemi da risolvere
Il capo
della Casa Bianca quindi ha elencato i problemi che l’Europa e gli Stati
Uniti dovrebbero affrontare e risolvere insieme. Fermare il terrorismo
dell’Isis, dove lui ha annunciato che manderà altri 250 uomini delle
forze speciali in Siria, chiedendo a tutti gli alleati di fare di più.
Espandere i diritti umani, cominciando da quello della privacy che tante
polemiche ha suscitato dopo le rivelazioni sullo spionaggio Usa, che
però resta fondamentale per proteggere i cittadini. Sostenere la Nato,
portando almeno al 2% del pil il contributo economico dei suoi membri,
per contrastare minacce come quella russa. Rilanciare l’economia,
attraverso i commerci come quelli favoriti dal trattato Ttip, e
combattere le diseguaglianze. Davanti ai rifugiati, non voltare le
spalle agli esseri umani che hanno bisogno di noi ora. «Al popolo
dell’Europa io dico: non dimenticare chi sei. Tedeschi, francesi,
olandesi, belgi, lussemburghesi, italiani, e anche britannici. Siete i
polacchi di Solidarnosc e i cechi e slovacchi della rivoluzione di
velluto. I berlinesi della notte in cui cadde il muro e i parigini che
riaprono il teatro Bataclan. Siete “uniti nella diversità”. E mentre
andate avanti, potrete contare di aver sempre vicino il vostro amico e
alleato più grande, gli Usa. Perché una Europa unita, un tempo sogno di
pochi, resti una speranza di molti e una necessità per noi tutti».
[P. Mas.]