giovedì 31 marzo 2016

Repubblica 31.3.16
Stefano Esposito, Senatore Pd
“Un bugiardo seriale per definire Ignazio ci vuole un medico”
intervista di Giovanna Casadio

ROMA. «Ci vorrebbero delle categorie mediche che neppure conosco per definire Ignazio Marino». Stefano Esposito, senatore del Pd, è stato assessore nel rimpasto tentato per salvare la giunta di Roma, subito dopo gli arresti di Mafia Capitale nel luglio del 2015. Gli vennero affidati i Trasporti, dopo due mesi si dimise. Ora si sfoga: «Marino ha risanato Roma? Chiedete al direttore Atac i debiti che ha lasciato».
Esposito, ha seguito la conferenza stampa di Marino?
«No, non ho tempo da perdere».
Ma saprà delle accuse al Pd. Cosa risponde?
«Sono balle marziane. Ho inaugurato un hashtag su Twitter».
Forse gli elettori democratici vorrebbero qualche chiarimento?
«Non penso che alla gente interessi Marino».
Però Marino sta pensando di ricandidarsi o di appoggiare una lista e un candidato civico.
«Buona fortuna. Manco Sel ha voluto candidare lui, infatti c’è in campo Fassina ».
Il Pd ha sbagliato qualcosa nel modo in cui ha “dimissionato” Marino?
«Ma sbagliato cosa! Abbiamo mandato a casa un bugiardo. Lo ho già detto quando si è conclusa l’esperienza della giunta in quel modo, con le dimissioni dell’allora sindaco prima date e poi ritirate. Marino è uno che si è beccato l’avviso di garanzia e non ha detto niente, neppure ne ha informato la sua giunta. Marino è uno che mente sugli scontrini. Io non intendo fare pubblicità al suo libro».
Queste bordate mettono in difficoltà il candidato dem per il Campidoglio, Roberto Giachetti?
«Neanche per idea. I romani non credono alle str... di Marino».
L’ex sindaco era riuscito a tenere a bada le lobby e ad avviare un risanamento dell’amministrazione?
«Io sono un guastatore, ho fatto il guastatore dei ladri, che se aspettavamo Marino... lui dice di avere risanato Atac, ma chiedetelo al nuovo direttore generale a quanto ammonta il debito, a oltre un miliardo e mezzo di euro».
È però vero che si è dimesso da senatore candidandosi a sindaco?
«Sì, c’è voluto un bel po’ per farlo dimettere e lo ha fatto quando era sicuro di vincere».
Si sente «rattristato» dalle bordate di Marino come dice Marco Causi?
«Marco è un signore, il mio sentimento è di indifferenza. Abbiamo avuto a che fare con un bugiardo. Il Pd deve occuparsi di vincere a Roma e non degli umori di Marino».