La Stampa TuttoScienze 23.3.16
“I sogni diventano realtà con le meraviglie dei superconduttori”
di Stefano Rizzato
Ha
in sé anche la promessa di un mondo tecnologico nuovo e sconosciuto. È
quanto suggerisce Rudolf Grimm, docente all’Institute for Experimental
Physics di Innsbruck e direttore scientifico dell’Institute of Quantum
Optics and Quantum Information: «La materia superfredda - spiega a
margine della conferenza di Firenze - segue le regole della meccanica
quantistica: quella che consente a un processore velocità
incredibilmente superiori rispetto ai computer classici».
Da questo campo dobbiamo aspettarci allora la prossima rivoluzione anche tecnologica?
«Niente
è più difficile che predire il futuro, specie perché quella che
facciamo è ricerca di base. Ma, se guardiamo al passato della scienza,
ci rendiamo conto che le scoperte più grandi - dai raggi X ai transistor
- sono venute fuori dalla ricerca di base, sebbene in modi inaspettati.
Credo che nel futuro immediato vedremo grandi progressi nei simulatori
quantistici: computer che sfruttano la fisica dei quanti per svolgere
operazioni specifiche, ad esempio calcolare le proprietà di un nuovo
materiale. Ma con l’informatica quantistica si può arrivare anche a
rompere la crittografia classica per decifrare dati protetti. E gli
stessi principi si possono applicare per comunicare in modo sicuro e
aprire a una nuova forma di protezione informatica».
La grande
velocità nel passaggio di informazioni, permessa dalla fisica dei
quanti, viene già sfruttata per alcune tecnologie attuali?
«Sì,
gli orologi ad altissima precisione sono basati sugli atomi superfreddi.
Ed esistono anche in forma miniaturizzata. È importante per la
navigazione satellitare e i nostri Gps, ma anche per la sincronizzazione
a livello globale del trasferimento di dati. E gli stessi principi si
usano per i sensori: con un interferometro, usando gli atomi
superfreddi, possiamo misurare l’accelerazione gravitazionale. E nella
geologia identifichiamo giacimenti di risorse naturali».
Ma la fisica superfredda si lega anche alla ricerca di nuovi materiali: è così?
«Quando
i fermioni - protoni o neutroni, elettroni o anche quark - vengono
abbinati tra loro, diventano bosoni. E i bosoni raffreddati possono
diventare superfluidi: condensati che hanno la proprietà di fluire senza
frizione. A loro volta i superfluidi, quando le particelle sono
caricate elettricamente, diventano superconduttori. Ed è qui che le
applicazioni diventano moltissime. Perché possiamo arrivare a materiali
capaci di condurre l’elettricità senza dispersione, anche a temperatura
ambiente».
È su questo che si rivolgono le sue ricerche?
«Sì,
con il mio team siamo alla ricerca di nuove combinazioni. Molto è stato
fatto unendo fermioni dello stesso tipo o, meglio, dello stesso
elemento chimico. Siamo interessati ad abbinarne di diversi per trovare
materiali con nuove proprietà. I risultati che ci aspettiamo sono nuovi
tipi di superfluidi e quindi di superconduttori. Ma anche risposte alle
tante domande che rimangono aperte».