Il Sole Domenica 6.3.16
Chimica di Neanderthal
E l’uomo accese il fuoco
di Gianni Fochi
Sarà
l’ennesimo Oopart (Out Of Place Artifact, manufatto nel posto
sbagliato)? Come la millantata pila elettrica di Baghdad, risalente al
secondo secolo a.C., o il cosiddetto astronauta dipinto dai Maya circa
1.300 anni fa, ai quali Silvano Fuso, nel libro La falsa scienza
(Carocci), toglie spietatamente ogni alone di mistero.
Invece la
segnalazione arriva dalla Royal Society of Chemistry, l’antica e
autorevole società chimica britannica, che rilancia una notizia della
rivista Scientific Reports del gruppo editoriale Nature. In Olanda sei
ricercatori dell’università di Leida e del politecnico di Delft lanciano
l’ipotesi che l’uomo di Neanderthal, circa cinquantamila anni fa,
preparasse un accendi-fuoco basato su una reazione chimica tutt’altro
che banale.
Negli scavi di Pech-de-l’Azé in Dordogna (nel
sud-ovest della Francia) sono stati trovati, in prossimità di focolari,
blocchetti lavorati neri di pirolusite, minerale composto da biossido di
manganese, attribuibili a poco prima della fine del paleolitico medio.
Altri ossidi di manganese sono stati portati alla luce nello stesso
sito, e s’è sempre pensato che nell’insieme servissero come pigmento,
per decorazioni rupestri o della pelle. Ora però il gruppo olandese,
dopo aver fatto analisi con tecniche strumentali raffinate e aver
tentato con successo un esperimento, ritiene probabile che la pirolusite
avesse uno scopo particolare e inaspettato.
Prima di lasciarsi
andare all’entusiasmo, è bene ricordare che Scientific Reports pubblica
moltissimi articoli e lo fa dietro pagamento da parte degli autori. Non è
una rivista particolarmente selettiva, insomma, sebbene segua comunque
la regola del peer review, l’esame da parte di specialisti. Senza voler
mettere in dubbio la serietà metodologica della ricerca olandese, è bene
accogliere l’ipotesi appunto come ipotesi: molto interessante, ma da
corroborare con altri indizi.
Di certo c’è che il biossido di
manganese abbassa parecchio la temperatura necessaria per accendere un
fuoco, e d’altra parte l’industria dei Neanderthal presuppone che essi
il fuoco sapessero controllarlo abbastanza bene, senza limitarsi a
disporne solo in seguito a incendi spontanei. Se l’ipotesi fosse vera,
saremmo davanti al più antico uso deliberato d’un reagente chimico: nei
manuali di chimica per le scuole non sarà male raffigurare il primo
chimico con le fattezze e l’abbigliamento d’un Neanderthal.