Il Sole 2.3.16
Unioni Civili
Adozioni e utero in affitto, ora lo scontro è a sinistra
«Triste
mercato dell’umano», denuncia Avvenire. «Il low cost degli esseri
umani», si indigna Beppe Grillo. E prosegue così il coro trasversale di
condanne alla scelta di Nichi Vendola di avere un figlio con maternità
surrogata. Dagli attacchi personali di chi paragona il leader di Sel a
Frankenstein, alla critica di principio di chi come Pier Luigi Bersani
si dice contrario alla maternità surrogata, il “no” al cosiddetto “utero
in affitto” - pratica condannata nelle scorse settimane anche da Matteo
Renzi - non sembra avere colore politico in Italia. Tant’è che, dopo le
riserve espresse dalla presidente della Camera Laura Boldrini, dallo
stesso partito di Vendola emergono nuove voci in dissenso dalla scelta
del leader. Nella settimana in cui si avvia alla Camera l’esame del
testo sulle unioni civili, che dovrebbe portare al via libera definitivo
alla legge entro aprile, resta infuocato il dibattito sul tema delle
adozioni per le coppie omosessuali. «Ribadiamo il nostro no a ogni forma
di adozione», non si stanca di dire il ministro Angelino Alfano. Mentre
il collega Andrea Orlando, difendendo la scelta Pd di rivedere tutto il
sistema adozioni, lo invita ad «ammainare gli stendardi». Ma è ancora
sulla scelta di Vendola che dibatte la politica. Con il compagno
canadese Ed Testa, ha avuto un figlio portato in grembo da una donna
californiana. Potrebbero aspettare qualche mese prima di rientrare in
Italia con il bimbo, ma dalla California nei giorni scorsi il leader di
Sel ha difeso la sua “felicità” dagli attacchi degli “squadristi della
politica” e oggi, racconta chi gli è vicino, è “subissato” di messaggi
di auguri e sostegno. «La famiglia - dice la sorella Patrizia - è già
pazza di Tobia Antonio». La politica, però, si interroga. Beppe Grillo
in una lettera al Corriere della sera scrive: «Mi spaventa il concetto
di utero in affitto. Quanto è lontano Vendola dal mondo reale per
permettersi di comportarsi con una majorette che rotea strane mazze
colorate guidando un corteo di pareri in svendita». «I bambini non si
comprano: è un commercio che va bloccato», gli fa eco Luigi Di Maio.
«C’è un imbarbarimento del dibattito politico. M5s si unisce al festival
dell’ignoranza», replica il capogruppo di Sel Arturo Scotto. Ma Bersani
e Orfini dal Pd, pur premettendo «rispetto» e «amicizia» per il leader
di Sel, dicono no alla maternità surrogata col rischio di «compravendita
della donna». E anche Sinistra italiana, nel rispetto unanime di quella
che è una scelta personale, si spacca sul principio. Gli ex Dem Alfredo
D’Attorre e Stefano Fassina esprimono le loro perplessità. E l’ex
grillino, ora in Sel, Adriano Zaccagnini, attacca: «Non vorrei che
Vendola sia divenuto a favore dei nuovi Ogm. Serve confronto interno».