Corriere 29.3.16
I troll oltraggiano persino il papa su Twitter
di Leonard Berberi
No,
non hanno risparmiato nemmeno lui, papa Francesco. E nemmeno il giorno
di Pasqua. «Gesù Cristo è risorto! L’amore ha sconfitto l’odio, la vita
ha vinto la morte, la luce ha scacciato le tenebre!», ha cinguettato il
Pontefice domenica mattina in nove lingue attraverso i suoi account
ufficiali su Twitter. E sotto a quei tweet — in mezzo ai ringraziamenti e
alle preghiere di fedeli e non — ecco una sfilza di interventi poco
delicati e fuori tema dai profili riconoscibili e non. «Ah... ne sei
sicuro?», scrive — in italiano — un utente a proposito della
resurrezione di Cristo. «Ma in che pianeta succede tutto questo?»,
replica — in inglese — un certo Fabian Bishop, il cui cognome, tradotto,
significa «vescovo». «Bella Fra’», commenta un altro. «Non sei un po’
vecchio per queste cose?», chiede una ragazza. «Lady Gaga è meglio»,
sostiene un altro. Poi c’è chi sponsorizza le sue attività in Rete, chi
invita a seguire un programma radiofonico della Bbc . È stato un giorno
di festa per i cristiani, ma anche l’apoteosi del trollismo social nei
confronti di un protagonista della vita pubblica che, forse, vincerebbe
il premio di essere umano più buono del mondo. Un tema, questo, che
ricorda molto la battaglia sui commenti agli articoli online dei
quotidiani. Una battaglia iniziata anni fa, che ha visto dividersi
l’editoria con da un lato il partito del «non si censurano i lettori»,
dall’altro i sostenitori della «chiusura» perché gli interventi sono
inutili, volgari, violenti e il loro contributo all’argomento rasenta lo
zero. Ma se i siti Internet possono decidere di dire no, il Papa di
certo non blocca gli account, non li segnala al quartier generale di
Twitter, né replica ai diretti interessati. Quello che può fare è —
molto cristianamente — porgere l’altra guancia. Virtuale.