mercoledì 24 febbraio 2016


Repubblica 15.4.09
Che cosa si sogna nella pancia della mamma
In quelle scariche elettriche, prodotte dal cervello, non ci sono immagini
La scoperta apre la strada a futuri studi neurologici
Alcuni scienziati tedeschi sono riusciti a fare un elettroencefalogramma a un feto di pecora di 106 giorni
Così è stata registrata un´attività cerebrale che, benché immatura, comprende cicli di sonno in fase onirica
di Cristina Nadotti


Non c´è ancora il movimento rapido degli occhi, rivelatore di quel sonno profondo in cui la mente si abbandona a immagini fantastiche, voli sopra la città o incubi orrendi. Eppure una scarica elettrica ha fatto dire agli scienziati che il sogno è una delle prime attività che si sviluppano nel cervello. Che si fosse in grado di sognare ancor prima di nascere, la scienza l´aveva accertato proprio grazie al rilevamento della fase Rem del sonno, quella del "rapid eye movement", in feti di sette mesi. In questo stadio di sviluppo, il feto è addormentato per la maggior parte del tempo e la sua attività cerebrale alterna cicli regolari di fase Rem e non Rem, proprio come negli adulti.
Poco di più si sapeva su ciò che nel cervello accade prima, perché la misurazione diretta dell´attività cerebrale di un feto umano appariva impossibile. Elettroencefalogrammi eseguiti su neonati di cinque mesi hanno mostrato la comparsa del sonno profondo, ma tali esami sono comunque giudicati difficili dal punto di vista tecnico e pieni di errori. I neuroscienziati si interrogano perciò se prima di 20 settimane il cervello abbia cicli di sonno o sia inattivo. Dare una risposta a tale quesito non significa solo confermare un´ipotesi che scienze quali psicoanalisi e psicologia, attraverso lo studio dei sogni, hanno già avanzato, ma trovare i mezzi per studiare lo sviluppo del cervello e individuarne i momenti più importanti, quelli in cui possono avere origine patologie dell´età adulta.
Per entrare nel cervello di un feto a uno stadio ancora immaturo un gruppo di neuroscienziati della Friedrich Schiller University di Jena, in Germania, ha pensato di osservare cosa accade in un animale con uno sviluppo fetale simile a quello umano. La scelta è caduta sulla pecora, i cui piccoli sono di solito uno o, al massimo, due e i cui tempi di crescita sono molto simili ai nostri, ma nell´arco di 150 giorni invece che 280. L´esperimento poteva contare su certezze già acquisite sulla somiglianza tra sonno animale e sonno umano, poiché nei mammiferi la proporzione di fasi Rem e non Rem riflette, come negli umani, l´età, lo stile di vita e la maturità alla nascita.
I neuroscienziati sono riusciti a fare un elettroencefalogramma a un feto di pecora di appena 106 giorni e l´attività cerebrale registrata ha confermato che, seppure ancora immatura, questa comprende cicli di sonno simili a quelli delle età successive, sebbene più brevi. In un feto più sviluppato i cicli tra sonno Rem e non Rem fluttuano tra i 20 e i 40 minuti, mentre in quello di 106 giorni si è scoperta una durata compresa tra i 5 e i 10 minuti, con un lento cambiamento mano a mano che prosegue lo sviluppo. Non è facile immaginare che cosa il feto percepisca durante questi primi sogni, almeno non nei termini in cui noi lo concepiamo da adulti. Sono sensazioni più che immagini, impulsi elettrici di attività neuronali, come se in qualche modo il cervello si stesse allenando a operazioni più complesse, come un´orchestra che accorda gli strumenti e prova qualche nota prima di arrivare all´esecuzione della sinfonia. Gli scienziati sono tuttavia esaltati dalla scoperta di un´attività neuronale così precoce, un punto di osservazione essenziale per scorgere i primi passi dell´organo più complesso e ancora più sconosciuto del nostro corpo.