Corriere 4.2.16
Pediatri divisi, si apre un nuovo fronte
Un caso i dubbi sulle adozioni gay
Il capo della Società degli specialisti infantili: possibili effetti negativi. Molti si smarcano
di Margherita De Bac
ROMA
Anche i pediatri si spaccato sulle adozioni per le coppie gay. Giovanni
Corsello, presidente della Sip, la società più rappresentativa, scuote
la comunità dei colleghi con dichiarazioni a sorpresa: «Non si può
escludere che convivere con una coppia dello stesso sesso abbia ricadute
negative sui processi di sviluppo psichico e relazionale nell’età
evolutiva». Ieri il medico siciliano ha aggiunto la sua voce al vivace
dibattito che tiene banco da settimane sul blog del Corriere
La27esimaora .it. Dove si dà rilevanza al tema delle eventuali
ripercussioni sulla salute mentale dei bambini adottati da coppie
omosessuali (stepchild adoption) nell’ambito della legge sulle unioni
civili.
I pediatri americani dell’autorevole American Academy già
nel 2006 avevano affermato in un documento ufficiale che, secondo una
serie di ricerche scientifiche condotte in 25 anni, «bambini cresciuti
da genitori dello stesso sesso si sviluppano come quelli cresciuti dagli
eterosessuali». Inoltre non esisterebbe relazione «tra orientamento
sessuale dei genitori e qualsiasi tipo di misura dell’adattamento
emotivo».
Le affermazioni di Corsello non possono essere
interpretate come una presa di posizione personale, visto il suo ruolo
ufficiale. Altri colleghi italiani però prendono le distanze: «Fra di
noi non c’è una consensus conference , non ci siamo mai confrontati
tutti insieme su questi temi, lasciamo da parte l’ideologia e
occupiamoci solo dei pazienti», esorta critico Giuseppe Mele,
dell’associazione Simpe, Società italiana medici pediatri. Scende in
campo anche la senatrice a vita Elena Cattaneo: «Le sue parole non hanno
significato scientifico». Spaventato dalle reazioni, in serata Corsello
aggiusta il tiro: «Bisogna valutare caso per caso. In linea generale la
stepchild adoption non è rischiosa. Dire che può esserlo non equivale a
rifiutarla».
Prima della nostra, tante altre associazioni
mondiali erano intervenute con lavori pubblicati. Nel 2009 l’American
Academy of Child and Adolescent Psychiatry, come riportato da
La27esimaora , ha concluso che non trova basi scientifiche la teoria
secondo la quale l’orientamento omo dei genitori possa pregiudicare lo
sviluppo del figlio.
Poi nel 2011 l’Associazione italiana di
psicologia ha aggiunto un altro tassello sostenendo che «il benessere
psicosociale dei membri dei gruppi familiari non sia tanto legato alla
forma che il gruppo assume, quanto alla qualità delle dinamiche
relazionali interne».
Eugenia Roccella, deputata di Idea,
interviene in difesa di Corsello e insiste: «La differenza di sesso tra
le figure genitoriali conta eccome. Sostenere il contrario significa
buttare via decenni di studi che dimostrano come queste dinamiche
influenzino lo sviluppo dei minori. Su questo bagaglio di letteratura
abbiamo costruito la legge su adozione e affido».
Federico Gelli,
responsabile Pd per la sanità, medico, ex direttore sanitario a Pisa e
Firenze, cerca di mettere da parte per un attimo il fatto di essere uno
dei deputati che sostengono la legge sulle unioni civili: «È l’amore di
persone orientate all’accoglienza del bambino del compagno ad avere
influenza sullo sviluppo. Lo dico da cattolico praticante. Un conto sono
forme estreme di utero in affitto, un altro è la condivisione di
un’esperienza genitoriale».
Si pone nel mezzo Claudio Mencacci,
presidente della Società italiana di psichiatria: «Bisogna procedere a
una raccolta dati esauriente e approfondire. È prematuro esprimere
opinioni scientifiche. Inoltre possono prodursi danni anche all’interno
di coppie etero in crisi».