Corriere 12.2.16
Il prete che adescava i ragazzini
«Dobbiamo farlo ancora tante volte»
Biglietti per Gardaland e cene da McDonald’s in cambio di sesso: 11 arresti in Lombardia
di Mara Rodella
Quando
toglieva l’abito talare non era più don Diego. Diventava «Marco», e
adescava minorenni online lontano dalla sua parrocchia. A bordo del suo
Suv nero Lexus, vetri oscurati, li incontrava al cimitero di Seriate.
Don Diego Rota, 46 anni, parroco di Solza (duemila anime in provincia di
Bergamo) è finito in manette con altre 10 persone per prostituzione
minorile (e c’è un 12° indagato: sarebbe un personaggio televisivo
lombardo che si è occupato di trasmissioni osé e sport su tv locali)
nell’ambito di un’inchiesta coordinata dal pm bresciano Ambrogio
Cassiani e che ha coinvolto le provincia di Brescia, Milano, Monza e
Brianza, Parma e Pavia. Quattro ragazzini bergamaschi — tra cui due
fratelli e uno straniero — di 15, 16 e 17 anni, si erano iscritti a
Badoo, sito di incontri online, dichiarandosi maggiorenni sotto falso
nome: «Volevamo guadagnare soldi con i gay».
Il piano (iniziale)
era ottenere il pagamento anticipato della prestazione e scappare. Ma,
una volta davanti agli adulti, «mentivano sulla loro età, del resto
direttamente percepibile», scrive il gip. Per precauzione, «andavano
agli appuntamenti in due» chiedendo subito 50 euro a testa. Tre gli
episodi contestati al prete che il 10 settembre scorso a due adolescenti
aveva regalato smartphone da 200 euro l’uno. «Ma quante volte lo
dobbiamo fare ancora gratis?» gli chiede uno dei ragazzini. «Abbiamo
appena cominciato», precisa lui «ne hai per 15 volte sulle 20 pattuite»,
ma «se fai meglio e se non mi bidoni sempre potrei scontarne qualcuna».
È il mese dopo che il fratello di un altro ragazzino affronta il
religioso chiedendogli nome e numero di telefono. L’incontro sfuma, ma
l’adolescente, in stato di «grande agitazione», si sente male.
«Manifestiamo
la nostra vicinanza a tutti coloro che stanno soffrendo per questa
vicenda», fa sapere la diocesi di Bergamo, nell’auspicio «che la
giustizia si affermi». In arresto, tra gli altri, anche Cristian Zilli,
43 anni, allenatore delle giovanili di calcio della Acos Treviglio, ed
Egidio Bosio, noto vigile urbano di Albino, 54 anni. C’è anche Claudio
Tonoli, 55enne bresciano sieropositivo già fermato con le stesse accuse
le scorse settimane. Poi un idraulico, un assicuratore, un allevatore,
impiegati. Gente «normale» con un’apparente vita normale. Disposti a
pagare fino a 100 euro (o pranzi da McDonald’s, biglietti per Gardaland,
una catenina d’oro con lo stemma dell’Inter) per fare sesso con un
minore in un parcheggio, in casa, in sauna. Gente con una famiglia.
Simile a quella della madre del 16enne che nell’estate 2014 si è accorta
delle sue chat erotiche. Con uomini adulti. E ha denunciato.