Corriere 11.2.16
Il caso Bernie sfata un tabù: è il primo ebreo a vincere le primarie
di M. Ga.
«Come
ti chiami?», «Bernie Sanderswitsky, ma quando arriverò in America
cambierò nome: suona troppo ebreo». E’ uno dei passaggi più divertenti
del duetto televisivo andato in onda sabato sera durante il Saturday
Night Live : lo scrittore e attore satirico Larry David, ebreo anche
lui, che spesso imita Sanders in Tv, nei panni di un viaggiatore su un
transatlantico d’inizio Novecento che discute col vero Bernie,
travestito da povero immigrato socialista ebreo che attraversa con lui
l’Atlantico per andare a cercare fortuna in Usa. La vittoria di Sanders
in New Hampshire fa sensazione non solo per le dimensioni e per il forte
messaggio socialista, così insolito per le tradizioni politiche di
un’America da sempre allergica al marxismo, ma anche perché è la prima
nella storia di un candidato ebreo che si impone in una competizione
elettorale Usa. Anche la settimana scorsa le primarie avevano fatto
storia: Cruz primo ispanico vittorioso in Iowa. Per gli ebrei, comunità
piccola ma autorevole e potente, c’è, però, una sensibilità particolare.
«Mai un presidente nero, italiano o ebreo» recitava un vecchio detto
americano, caduto in disuso dopo l’elezione di Obama. I tabù sono fatti
per essere abbattuti, ma fin qui la Casa Bianca è stata davvero «off
limits» per gli ebrei, anche per loro scelta. I due che si sono
presentati fin qui, il senatore della Pennsylvania Arlen Specter e
quello del Connecticut, Joe Lieberman, sono stati sconfitti nel 1996 e
nel 2004. E Lieberman, il candidato più forte, non fu appoggiato nemmeno
dagli ebrei: temevano che una sua vittoria avrebbe alimentato
l’antisemitismo e che gli ebrei sarebbero stati considerati in qualche
modo responsabili dei sacrifici richiesti dalle manovre di risanamento.
Un rischio anche per Sanders. E c’è uno scenario ancora più insidioso:
se saranno Trump e Sanders ad avere la «nomination», scenderà in campo
Michael Bloomberg: miliardario di Wall Street, anche lui ebreo. Chissà
cosa potrà uscire dalle labbra di Trump.