La Stampa TuttoScienze 13.1.16
L’eccesso di televisione da ragazzi «spegnerà»il cervello da adulti
di Paola Mariano
Accendere
per tre ore al giorno la televisione, quando si è ragazzi, «spegne» il
cervello 25 anni dopo: lo rivela una ricerca pubblicata sulla rivista
«Jama Psychiatry», secondo la quale l’abuso di serial e quiz nella prima
età adulta, tra i 18 e i 30 anni, è associato a ridotte performance
cognitive una volta raggiunta la mezza età.
Coordinata da Kristine
Yaffe della University of California a San Francisco, lo studio mostra
inoltre che, se all’abitudine di vedere la tv per tre ore al giorno, si
somma anche la tendenza a praticare poca o nessuna attività sportiva, le
abilità mentali a distanza di un quarto di secolo risultano ancora
peggiori.
Il team ha monitorato lo stato di salute di 3300
individui di 18-30 anni per un periodo di 25 anni, visitandoli
periodicamente. A ogni visita hanno controllato una serie di parametri,
compresa l’abitudine a fare sport. Alla fine di questo periodo gli
specialisti hanno valutato le prestazioni intellettuali di ogni
volontario, ricorrendo a una serie di test specifici. È emerso così che i
«drogati» di televisione dimostravano una minore velocità di
elaborazione delle informazioni e anche delle funzioni esecutive, quali
la capacità di spostare l’attenzione da un oggetto a un altro e di
pianificare e organizzare azioni.
La conclusione è un evidente
campanello d’allarme: i giovani tendenzialmente sedentari, i famosi
«couch potato» a stelle e strisce (e non solo), mettono a repentaglio la
propria salute futura. Del corpo e soprattutto della mente. Ecco perché
rappresentano un «target», sempre più numeroso, a cui famiglie e medici
devono rivolgere grande attenzione. In primo luogo con una saggia
filosofia di prevenzione