domenica 24 gennaio 2016

Il Sole 24.1.16
L’Iran e gli altri. Da domani il presidente Rouhani in Italia
Xi a Teheran per l’avvio di partnership globali
di Rita Fatiguso

L’incontro, forse troppo a lungo rimandato per ben in 14 anni, si è verificato ieri a Teheran. Il presidente cinese Xi Jinping è il primo leader a visitare l’Iran dall’eliminazione delle sanzioni internazionali lo scorso 16 gennaio dopo l’accordo sulla limitazione del programma nucleare siglato con sei Paesi, tra cui Pechino.
Il presidente cinese Xi Jinping e quello iraniano Hassan Rouhani iei hanno discusso del miglioramento dei rapporti economici e politici, Xi è il primo leader a visitare l’Iran del nuovo corso, Paese-fulcro della sua “One belt one road strategy”, un ponte tra Europa e Asia che dovrebbe portare alle costruzione di opere infrastrutturali finanziate dal New Silk Road Fund e dalla neonata Asian infrastructural investment bank, la banca nata su impulso di Pechino e alla quale aderiscono 57 Paesi.
Ben 17 gli accordi siglati ieri a Teheran e 600 miliardi gli scambi bilaterali prefissati di qui al 2026. Ebrahim Rahimpour, vice ministro degli esteri, ha detto che gli scambi commerciali tra Iran e Cina sono stati pari a circa 52 miliardi di dollari nel 2014, «ma che il calo dei prezzi del petrolio ne ha causato la caduta dello scorso anno». La Cina è ancora fortemente dipendente dall’Iran per le sue importazioni di energia e la Russia ha bisogno dell’Iran per quanto riguarda la sua nuova visione della sicurezza per il Medio Oriente. L’Iran in questo contesto gioca un ruolo fondamentale sia per Cina e Russia. Russia e Cina in questi anni hanno mantenuto relazioni di fatto con l’Iran, nonostante le sanzioni, adesso si aprono prospettive e Pechino ha subito mosso le sue pedine.
Xi Jinping è stato accolto nel palazzo Saadabad nel nord di Teheran dove ha incontrato anche il leader supremo Ayatollah Ali Khamenei.
Con grande tempismo, dal 19 gennaio, il presidente cinese ha visitato l’Arabia Saudita e l’Egitto, Paesi divisi dal credo religioso, l’Arabia Saudita è sunnita, l’Iran sciita e dopo che un religioso sciita, Nimr al-Nimr, il 2 gennaio è stato giustiziato a Riyadh, i sauditi hanno reciso i legami con Teheran dove i manifestanti avevano preso d’assalto l’ambasciata saudita a Teheran e il consolato a Mashhad.
La Cina si ritrova a far da paciere con una certa riluttanza tra le due posizioni e ha invitato entrambi i Paesi alla calma e alla moderazione. Significative le tappe percorse da Xi in questo vaiggio in Medio Oriente, è il secondo capo di un membro del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite dopo il presidente russo Vladimir Putin lo scorso mese di novembre a visitare Teheran dopo l’accordo sul nucleare.
Il presidente Rouhani ha detto che i due Paesi hanno anche deciso di cooperare per la lotta «al terrorismo e all’estremismo in Iraq, Siria, Afghanistan e Yemen». La Cina ha segnalato il suo sostegno al governo dello Yemen, che combatte a fianco dell’Iran, il quale ha chiesto alla Cina di unirsi alla lotta contro il gruppo militante Stato islamico e di svolgere un ruolo più attivo nella regione. Teheran preme perché la Russia intervenga militarmente in Siria contro Stato islamico.
La diplomazia economica iraniana avrà una tappa italiana. Il presidente iraniano Rouhani arriva in Italia domani e martedì 26 sarà a Roma all’Hotel Parco dei Principi, per partecipare all’Italy–Iran Business Forum, organizzato da Confindustria, Ambasciata della Repubblica Islamica dell’Iran in Italia e dall’Agenzia Ice, evento al quale parteciperà il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi.