martedì 19 gennaio 2016

Il Fatto 19.1.16
Come stanno le cose
Uno statale può già esser licenziato in soli 4 mesi
di Ma. Pa.


Il dipendente pubblico che timbra il cartellino e poi invece di lavorare se ne va a farsi i fatti suoi sarà licenziato in 48 ore – o meglio, sarà sospeso dal lavoro e dalla retribuzione–tempo nel quale partirà pure la procedura di licenziamento e la denuncia alla Corte dei conti per l’eventuale danno erariale. Se il dirigente non caccia il collega subito sarà licenziato pure lui (l’omissione di licenziamento diventa reato). Matteo Renzi l’ha annunciato dopo i casi di Sanremo e Roma e le norme saranno contenute nei decreti attuativi della riforma Madia da approvare domani. Niente di meglio per fare un bel dibattito sul nulla (tipo il “quando licenziare è di sinistra” dell’Unità), litigare coi sindacati e mettersi in sintonia col dileggio dei “posto fisso” (già “fannulloni”) ricominciato col film di Checco Zalone. Ma questa nuova norma serve? Non pare proprio. Dal 2009 le regole sui dipendenti pubblici prevedono il licenziamento disciplinare, tra l’altro, per “falsa attestazione della presenza in servizio” e pure per “assenza priva di valida giustificazione” con procedura rapida. In 60 giorni le contestazioni disciplinari devono essere chiuse: possono arrivare a 120 giorni, 4 mesi, al massimo e solo per le procedure di licenziamento. Il dirigente che non avvia il licenziamento oggi viene sospeso dallo stipendio per tre mesi, il medico che gli firma un certificato falso radiato dall’albo. Insomma, mandare a casa uno statale è più facile che fare un’ecografia in un ospedale pubblico. Le norme Renzi-Madia, in sostanza, si limitano a comprimere il diritto di difesa del lavoratore. Spiegano i Cobas di Pisa: “I licenziamenti nella P. A. ci sono già: nel 2013 sono stati 220. Ma attenzione: i provvedimenti disciplinari sono migliaia e non colpiscono (solo) fannulloni, ma numerosi lavoratori e lavoratrici che hanno contestato i provvedimenti. Il messaggio è chiaro: chi si oppone o sarà insubordinato e riluttante allo smantellamento della Pubblica amministrazione sarà colpito rischiando anche il posto di lavoro”. In 48 ore, astenersi perditempo.
MA. PA.