lunedì 4 gennaio 2016

Corriere 4.1.16
I cecchini di Hebron che mirano ai soldati
Doppio attacco nei Territori palestinesi: due reclute israeliane in ospedale, tra loro una soldatessa 19enne «Modalità diverse dal passato»
Dopo coltelli e sparatorie, un salto di qualità dell’«intifada fai da te»?
di F. Bat.


GERUSALEMME Che sparino, ci sta. Che sparino così distante, può succedere. Che sparino così bene, è molto più raro. Che sparino solo alle gambe, e facciano pure centro, è tutta un’altra faccenda. A Hebron, ieri, è successo due volte in poche ore. Due colpi secchi, con armi di precisione. In due luoghi diversi. Due colpi, due centri. Al mattino s’è cimentato nel tiro al bersaglio un cecchino nascosto sul tetto d’una casa che vede appena la Tomba dei Patriarchi: nel mirino ha messo una soldatessa israeliana di 19 anni e l’ha presa alla coscia, per poi sparire fra le terrazze che coprono bene le fughe nella città vecchia. Di pomeriggio c’è riuscito un altro (o lo stesso?) tiratore scelto, sdraiato su un fabbricato all’altezza della Hakvasim Junction, un incrocio appena fuori Hebron che conduce alle colonie: c’era un soldato che controllava i documenti degli automobilisti, lo sparo s’è sentito da lontano. Obbiettivo centrato a una gamba. Le due reclute sono state portate in ospedale a Gerusalemme. Le loro condizioni non sono complicate: lo è molto di più lo scenario che si presenta. «Non possiamo confermare che si registri un salto di qualità negli attacchi ai militari — dice un portavoce dell’Israel Defence Force —, ma il modo d’agire è decisamente diverso».
Palestinian Sniper. C’è un’intifada fai da te, coltellate alla disperata, che da più di tre mesi fa paura e morti, 154. E c’è qualcuno che alza il tiro: simulando attacchi in stile Stato islamico contro pulmini di turisti, com’è accaduto a novembre; ripetendo a Tel Aviv gli attacchi modello Parigi, com’è accaduto venerdì scorso con lo psicopatico arabo israeliano Nashad Melhel, ancora incredibilmente latitante; imparando la lezione di Al Baghdadi, che qualche mese fa aveva postato un video inneggiante a un’armata di cecchini pronta a colpire ovunque in Medio Oriente.
Il cecchino palestinese s’era fatto vivo la prima volta il 13 novembre, sempre a Hebron: un padre e un figlio in auto ammazzati con due proiettili sparati da un’altura, lungo la strada della colonia di Othmel. È presto per sostenere che ci sia nei Territori palestinesi qualche eroe del mirino, un Chris Kyle al contrario. E soprattutto che risponda alle sirene dell’Isis. «È evidente però che c’è qualche buon tiratore», dice un ricercatore d’intelligence dell’Hezilyia Institute, Alon Berger: «Certo, in molti casi si tratta di gente disturbata. Il killer della Dizengoff lo è di sicuro. Ma in fondo, non lo erano anche gli assassini di Tunisi e i due californiani di San Bernardino?».