mercoledì 9 dicembre 2015

Repubblica 9.12.15
Ma nei giorni della Leopolda la minoranza fa il suo meeting
I renziani puntano sull’Italia che vince. La sinistra attacca: stop al doppio incarico
di Giovanna Casadio Simona Poli


ROMA Voci dell’Italia che vince e di gente comune. Retromarcia sui politici che non dovevano essere sul palco: qualcuno parlerà. E ci sarà anche un biglietto omaggio per i musei ai primi trecento iscritti alla Leopolda numero 6. L’evento clou del renzismo, come sempre spalmato in tre giorni a Firenze, sarà nel segno del ritorno alle origini, con i videoclip, al posto dei tavoli tematici, sulle cose fatte finora e su quelle che il governo intende fare. Come sfida la sinistra dem propone una manifestazione della “ditta”, sabato al teatro Vittoria a Roma. Nella “contro Leopolda” bandiere di partito e invito ai sindaci Pisapia, Doria e Zedda, autori ieri dell’appello all’unità del centrosinistra, ospiti-simbolo della rotta che la sinistra dem vuole. Insieme i leader delle minoranze, Gianni Cuperlo, Roberto Speranza e Sergio Lo Giudice - presente anche l’ex segretario Pier Luigi Bersani - lanciano di fatto un “correntone”. La parola d’ordine è «ricostruire il centrosinistra e cambiare la linea del Pd di Renzi». Ma al premier chiederanno anche di lasciare la guida del partito, perché le «due parti in commedia » fanno male al Pd.
Un’altra la partita che Renzi dice di volere giocare alla Leopolda. Che sarà peraltro una Leopolda sulla Leopolda, nel senso che il primo giorno sarà dedicato ad una sorta di revival delle passate edizioni, da quella d’esordio condotta da Renzi insieme a Pippo Civati, alla Leopolda dei dinosauri che consacrò l’epica della rottamazione della vecchia classe dirigente del Pd fino all’edizione già in stile governativo dello scorso anno. Gli oratori devono riassumere idee e proposte nello spazio di 4.500 caratteri. Unica eccezione, Maria Elena Boschi, che in questi giorni sta partecipando alle riunioni con i trecento volontari impegnati da venerdì a domenica. Sarà lei ad aprire la manifestazione insieme al premier che concluderà alle 13 di domenica. Il tema di fondo sarà l’Italia che ce la fa, quella che non si arrende al pessimismo e che grazie all’azione del governo riesce a guardare al futuro con più speranza. L’ultimo giorno avrà un doppio focus sul cambiamento del Pd e sulla riforma istituzionale che passerà al vaglio del referendum. Ci sarà l’insegnante precario che è stato assunto, il lavoratore che ha ottenuto col Jobs Act il contratto a tempo indeterminato, il diciottenne che dirà come spenderà i 500 euro assegnati dalla legge di stabilità, la giovane coppia che ha diritto al bonus bebè, la neomamma che ha diritto alla maternità pagata, il responsabile del piccolo museo che ha ricevuto un finanziamento con l’art bonus. L’Italia di ieri, quella di oggi e lo scenario del futuro, ogni giorno il palco si trasformerà in base ai tre tempi rappresentati. Il titolo della Leopolda, Terra degli Uomini, è preso in prestito da un libro di Antoine de Saint-Exupery che Jovanotti ha già utilizzato per una sua canzone che farà da colonna sonora a questa edizione insieme ad altri brani. Oltre agli ospiti fissi, stavolta saranno i campioni dello sport i veri testimonial dell’Italia che vince: le tenniste Roberta Vinci e Flavia Pennetta, e forse Nicole Orlando, quattro volte medaglia d’oro ai Mondiali per atleti down in Sudafrica. E con Renzi sul palco apparirà l’astronauta Samantha Cristoforetti. Alla “contro Leopolda” invitato anche il ministro Gentiloni.