martedì 8 dicembre 2015

Repubblica 8.12.15
Marine Le Pen
“La mia vittoria una sfida alle élite così i socialisti si sono suicidati”
intervista di Olivier Mazerolle e altri


Marine Le Pen, quali sono i vostri obbiettivi per il secondo turno?
«Sei regioni su 12 e nella settima siamo in parità, perché in Normandia credo che ci separi una differenza dello 0,2%. Questo dimostra una crescita incredibile per il Front national, ma bisogna fare anche altre osservazioni. Innanzitutto il risultato molto modesto dell’Ump, che Sarkozy diceva capace di riprendere le forze sotto la sua direzione, ma non è stato così. Quanto al Partito socialista, un vero e proprio crollo, seguito da una specie di suicidio collettivo».
Quali sono i vostri obbiettivi per il secondo turno?
«Il nostro obbiettivo è vincere e ottenere il più alto numero di regioni. Vogliamo poter dimostrare che l’indebitamento, i continui aumenti delle tasse, l’assenza di sostegno alle piccolissime, piccole e medie imprese non sono delle fatalità ma delle scelte politiche adottate dall’Ump e dal Partito Socialista che hanno contribuito a creare la situazione drammatica che sta vivendo oggi il paese».
Lei ha un tono meno trionfalistico di quanto ci si sarebbe potuti aspettare tenendo conto dei risultati. Significa che non si fida?
«La chiave delle elezioni è nelle mani degli elettori. Il risultato incredibile del Front national è la rivolta del popolo contro le élite. Il popolo non sopporta più il disprezzo in cui è tenuto da anni da una classe politica che cura i propri interessi e non difende in nessun modo gli interessi della popolazione. Questa popolazione, e quella che si è astenuta, può decidere di mobilitarsi, almeno per il secondo turno per un reale cambiamento nelle regioni».
Ieri sera Jean-Marie Le Pen ha detto: “Attenzione al secondo turno!”. Vi siete parlati?
«Non rispondo più a questo genere di domande».
E perché?
«Ma insomma, Jean-Marie Le Pen non è più nel Front national, l’ho detto nella maniera più chiara possibile, e non commento più né le affermazioni né le azioni di Jean-Marie Le Pen. Ha altre domande? ».
Sì. Lei afferma che il Front national è l’unico in grado di assicurare l’unità nazionale, ma è il partito che più divide i Francesi: o si è radicalmente a favore del Front national o si è radicalmente contro.
«Che cosa c’è di estremo nel fatto di dire che bisogna fermare l’immigrazione quando non abbiamo neanche i mezzi per accogliere questa gente, che cosa c’è di estremo nel dire che bisogna smettere di sostenere ininterrottamente i grossi gruppi finanziari per aiutare le piccole e le microimprese, che cosa c’è di estremo? Vede bene che queste argomentazioni sono argomentazioni che mirano soltanto a difendere i loro interessi di casta».
Ma non avete ancora convinto tutti. Sos Racisme, ma anche il Crif che rappresenta gli ebrei di Francia, ha lanciato un appello a fare opposizione al Front national.
«Queste strutture sono sempre dalla parte del potere in carica. A ogni elezione se ne escono con queste cose per aiutare il potere a conservare il posto mentre la disoccupazione esplode, la povertà esplode, mentre il nostro paese è in una situazione drammatica per quanto riguarda il debito pubblico e di creazione di ricchezza, mentre la concorrenza internazionale sleale fa dei danni spaventosi».
Al secondo turno bisogna riunire i francesi. Come è possibile farlo quando qualcuno come sua nipote dice che i musulmani non possono avere lo stesso rango dei cristiani o che bisogna tagliare i fondi per la pianificazione famigliare?
«Non è quello che ha detto mia nipote, lei lo sa bene. Tutta questa esagerazione contro il Front national non ha impedito che si realizzassero questi risultati. Non ci sono stati grossi balzi in avanti bensì un movimento che si struttura, che guadagna progressivamente la fiducia dei francesi, elezione dopo elezione. Abbiamo raggiunto il 25% alle europee, il 26 e qualcosa alle cantonali, e oggi abbiamo ottenuto un risultato storico ma non c’è ancora una vittoria».
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