venerdì 4 dicembre 2015

Repubblica 4.12.15
Quel voto con i tories per sedurre la sinistra
di John Lloyd


ADESSO Jeremy Corbyn ha un contendente: Hilary Benn. Paradossalmente, Benn si è trovato in questa posizione dopo essersi schierato con i conservatori al governo.
Fino a quando mercoledì non ha pronunciato il suo discorso – esprimendosi a favore della proposta del governo che autorizza la Royal Air Force a bombardare le postazioni dell’Is in Siria – a sinistra il lamento di coloro che pensano che la leadership di Corbyn danneggerà il partito era che non c’era nessuno disposto a competere contro di lui. Gli altri candidati alla leadership dei laburisti – Tristram Hunt, ex docente universitario, e Chuka Umuna, ex banchiere – non sono ancora emersi come poli di influenza distinti all’interno del partito. Benn, invece, lo ha fatto.
Prospettando l’esigenza di attaccare l’Is in termini di “attacco al fascismo”, ha fatto riferimento sia all’orgoglio britannico per il ruolo assunto nella Seconda guerra mondiale sia alle motivazioni che stanno dietro la necessità da parte della sinistra di farsi coinvolgere in questa guerra.
Quale persona di sinistra negherebbe la necessità di combattere il fascismo? Con un unico discorso, Benn ha fatto sembrare Corbyn e i suoi alleati uomini e donne timorosi di affrontare chi rappresenta una minaccia per tutto il mondo. E vi è un altro aspetto paradossale: Benn è figlio di un famoso politico laburista, Tony Benn, che negli anni Settanta e Ottanta guidò l’ala più a sinistra del Labour. Ebbene: Tony Benn sarebbe stato sicuramente al fianco di Corbyn.
Come si è visto, circa 69 parlamentari laburisti hanno votato con Benn e il governo, dando a quest’ultimo una maggioranza ampia. Benn si è esibito in un discorso fatto con passione. Jeremy Corbyn al confronto è un oratore mediocre, nei suoi discorsi fa quasi sempre affidamento su fogli e foglietti di varia lunghezza e piace soltanto a coloro che già lo appoggiano. La sua forza è quella di parlare “dal cuore”, ma mercoledì Benn ha dimostrato come si fa a parlare veramente dal cuore: usando la testa.
Se Benn intende continuare a mietere successi deve riflettere con attenzione sulla prossima mossa perché Corbyn dietro di sé ha il partito e tutti i nuovi giovani membri che vogliono portare il Labour più a sinistra.
Sfidare tutto ciò è rischioso: un esercito di attivisti potrebbe sollevarsi contro di lui. Dal canto suo Corbyn deve iniziare a vincere. E con ciò intendo seggi in parlamento, elezioni regionali, le amministrative. Il risultato delle elezioni straordinarie di Oldham, città nella quale il Labour difendeva la maggioranza, sarà un banco di prova. Più importanti ancora le elezioni per l’assemblea regionale scozzese della prossima primavera. Se la mancanza di popolarità di Corbyn nel paese si rifletterà in una perdita di voti sarà arrivato il momento di Benn, se egli riuscirà a coglierlo.
(Traduzione di Anna Bissanti)