mercoledì 30 dicembre 2015

Repubblica 30.12.15
Ricco e annoiato, catturato il “killer mammone”
Ethan Couch aveva ucciso 4 persone quando aveva 16 anni
Era fuggito in Messico insieme alla madre
Per i giudici le sue azioni erano colpa della eccessiva opulenza
di Arturo Zampaglione


NEW YORK. Si era tinto la barba e i capelli per non farsi riconoscere, ma non pensava certo di essere riacchiappato lì, vicino alla spiaggia di Puerto Vallarta, una famosa località turistica messicana dove era scappato insieme alla madre. Invece, a seguito di una segnalazione degli agenti americani, la polizia locale lo ha individuato lunedì pomeriggio, e lo ha subito arrestato e consegnato al servizio migrazioni per l’estradizione negli Stati Uniti. E’ finita così la fuga del diciottenne texano Ethan Couch, divenuto tristemente famoso, due anni fa, per aver ucciso 4persone in un incidente stradale, mentre guidava in stato di ebbrezza, e aver poi evitato il carcere con una insolita linea difensiva.
Il suo avvocato difensore era riuscito a convincere il giudice, con l’aiuto di uno psicologo, che Ethan era affetto da una insolita malattia chiamata “affluenza” (cioè opulenza): era troppo ricco e viziato per distinguere il bene dal male. Risultato: il ragazzo, che aveva 16 anni al momento dell’incidente, era stato condannato solo a 10 anni di prigione con la condizionale: il giudice aveva stabilito che non potesse più bere alcol.
La sentenza provocò mille polemiche. I familiari delle vittime protestarono. I giornali e gli show tv si lasciarono andare a commenti ironici su quella strana (e troppo comoda) malattia dell’opulenza. Poi qualche settimana fa è emerso un video in cui si vedeva Ethan che giocava assieme ad amici a “ beer pong”, una sfida con palline di ping-pong e bicchieri pieni di birra. Era una chiara violazione della sentenza che gli aveva risparmiato il carcere. Sapendo che rischiava di finire dietro le sbarre, il ragazzo è scomparso insieme alla mamma, Tonya Couch.
La contea di Tarrant, nel Texas, dov’è residente, ha emesso un ordine di arresto ed è subito scattata la caccia all’uomo. Il Marshal service, il corpo carcerario federale, ha sguinzagliato i suoi agenti. E tutta la vicenda di Ethan è tornata sulle prima pagine dei giornali americani, riaprendo il caso e riaccendendo le critiche. Si temeva che, proprio grazie ai mezzi finanziari, la famiglia riuscisse a proteggerne la fuga. Invece è stato scovato e ora tornerà presto negli Stati Uniti in manette. Con molta probabilità un tribunale minorile, dopo aver constatato la violazione del divieto degli alcolici, lo manderà in prigione tra gli applausi della maggioranza degli americani.