domenica 20 dicembre 2015

Repubblica 20.12.15
Pd: “La sinistra sbaglia se rompe a Milano”
Appello di Guerini, ma la minoranza attacca sulle alleanze. Balzani: “Sala? Non ha esperienza politica”
di Alessia Gallione Oriana Liso


MILANO Adesso i candidati sono (quasi) tutti in campo. C’è Francesca Balzani, la vice di Giuliano Pisapia che ha iniziato la raccolta firme per le primarie del 7 febbraio con a fianco l’architetto Stefano Boeri. C’è il collega di giunta Pierfrancesco Majorino. E da martedì ci sarà anche Giuseppe Sala, che scioglierà ufficialmente la riserva. Ma, paradossalmente, sono i contorni della coalizione ad essere sempre meno chiari. Perché su Milano e sulle città chiamate al voto pesano le tensioni e le divisioni nazionali tra il Pd e Sinistra Italiana.
È quello il rischio da evitare: la rottura. Con un messaggio spedito dal vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini: «Dove stiamo governando con Sinistra Italiana vogliamo continuare a farlo e a Milano penso ci siano tutte le condizioni. Rompere esperienze di governo per fini politici nazionali, facendo pagare un prezzo alle città al voto, mi sembra sbagliato». È per questo che giudica «inspiegabili» le parole di Stefano Fassina di Sinistra Italiana, ieri su
Repubblica,
che disegnano la possibilità di una corsa solitaria. In realtà, anche dalla minoranza dem si chiede chiarezza: «Il Pd non deve lasciare alibi a nessuno: serve un’indicazione univoca della direzione che dica che per il Pd non esiste alcuna opzione diversa da quella del centrosinistra», dice Roberto Speranza. Ma quel confronto interno, ribatte Guerini, è già in programma, con una direzione convocata a gennaio.
L’assemblea milanese di Sel, invece, si riunirà domani. Anche se la decisione vera potrebbe essere rimandata al 13 gennaio, quando si chiuderanno le candidature. I vendoliani proveranno a convincere fino alla fine Balzani e Majorino a convergere, minacciando di non partecipare. «Bisogna decidere insieme, il ticket si fa in due», manda a dire la vicesindaco a Majorino, che assicura di voler andare avanti e lancia la sua frecciata: «L’operazione Balzani è un po’ irruenta, io sono in campo da mesi e con un certo radicamento, andiamo avanti senza polemiche, confrontiamoci solo sulle idee della città».
La partenza della campagna elettorale di Balzani è servita ancora una volta a sottolineare le differenze con mister Expo ( «Io sono stata eurodeputata, lui deve ancora iniziare a fare esperienza politica»), a disegnare i primi temi a cui si dedicherà, assicurando di non essere «la prescelta di Pisapia». La battaglia dei posizionamenti, del resto, è ormai in atto, e coinvolge politici e nomi della società civile: ieri, con la vicesindaco, c’era anche l’ex pm Gherardo Colombo.
Chi, invece, non farà più parte della partita è il deputato Pd Emanuele Fiano. In una lettera aperta spiega: «Ho deciso di passare il testimone a Sala, è lui il miglior candidato del centrosinistra per battere le destre nero/ verdi e i populismi incapaci». Il commissario Expo, mentre i suoi sostenitori preparano i moduli per le firme, incassa l’ulteriore appoggio: «Quello di Fiano è un passo avanti, non un passo indietro. E ci indica il percorso da seguire per la Milano che meritiamo».