Repubblica 19.12.15
Stefano Fassina
“Sinistra divisa, ai gazebo noi non ci saremo”
“Ci sono realtà dove una collaborazione con il Pd è possibile, ma noi restiamo una forza politica autonoma”
“L’area che si rifà a Pisapia ha due candidature di qualità, ma in questo modo fanno un favore a Sala”
intervista di Annalisa Cuzzocrea
ROMA Per come la vede Stefano Fassina, a Milano, Bologna, Roma, Napoli è molto probabile che Sinistra italiana diserti le primarie e corra contro il Pd. «Non siamo la low cost del Partito democratico », dice il deputato. E sul ministro Boschi: «Il suo intervento è stato evasivo, per questo abbiamo votato la sfiducia».
A Milano Francesca Balzani ha ufficializzato la sua candidatura. Sinistra italiana ha deciso se appoggiarla?
«C’è una discussione in corso. Domani ( oggi, ndr) Sel farà un’assemblea per decidere».
Ma lei cosa ne pensa?
«Secondo me con due candidati del Pd oltre a Giuseppe Sala (la Balzani e Pierfrancesco Majorino) non ci sono le condizioni per partecipare alle primarie. L’area che si rifà all’esperienza di Pisapia si divide in due candidature di qualità, ma così facendo avvantaggia chi non rappresenta minimamente quel percorso».
E a Bologna?
«A Bologna c’è un ampio schieramento civico che sta discutendo il programma e presto definirà il candidato che correrà contro il sindaco pd Merola. Ma c’è una premessa da fare».
Quale?
«Il dato politico attuale è che il centrosinistra è finito a livello nazionale. Una rottura determinata dalle scelte del governo su lavoro, scuola, trivelle, riforme. Per questo nelle città non ci può più essere uno schema di gioco predefinito e ci sono valutazioni che risentono di un quadro di rottura ».
Ad esempio?
«La candidatura di Giorgio Airaudo a Torino, alternativo a Piero Fassino per come ha fatto il sindaco e il presidente Anci. La mia a Roma, per l’impraticabilità di una coalizione con quel Pd che prima ha rotto col centrosinistra in Campidoglio e poi ha chiuso dal notaio l’amministrazione Marino».
A Napoli sosterrete De Magistris?
«Sì, lì il Pd non è in grado di mettere in campo un progetto, come dimostra la candidatura di Antonio Bassolino. Saremo a fianco dell’attuale sindaco con una nostra proposta autonoma».
Vi dividerete ovunque? Nonostante questo possa portare alla vittoria della destra o dei 5 stelle?
«Ci sono realtà dove il quadro consente una collaborazione col Pd, penso a Cagliari o a Trieste. Ma la nostra è la posizione di una forza politica autonoma che non è la low cost del Partito democratico. Se il centrosinistra è finito, la responsabilità è di Renzi».
Che impressione le ha fatto votare la sfiducia a un ministro che fino a qualche mese fa era del suo stesso partito, insieme a M5S e Fratelli d’Italia?
«Non è stato piacevole. Dopo di che noi siamo all’opposizione del governo Renzi e la ministra Boschi nel suo intervento ha eluso questioni fondamentali. Il suo conflitto di interessi è oggettivo, ma ricordo che dovrebbe essere evitato anche quello potenziale. Di fronte a un intervento così evasivo non potevamo che votare la sfiducia».