mercoledì 16 dicembre 2015

Repubblica 16.12.15
La sfida di Boschi “Votiamo subito anche al Senato”
Ma Renzi impone il silenzio a tutto il Pd “Questa cosa la devo gestire solo io”
di Goffredo De Marchis


ROMA Pronta a sfidare le opposizioni in aula. Anzi, nelle aule perché «se il mio caso viene considerato eccezionale possiamo votare la mozione di sfiducia sia alla Camera sia al Senato». Ovvero, dove i numeri sono a prova di bomba e dove invece la maggioranza ha pochi voti di scarto. «L’importante — dice Maria Elena Boschi — è che le votazioni si tengano prima della vacanze. Facciamo presto e usciamo da questa situazione». Il ministro, nella bufera per la vicenda della Banca Etruria, vuole arginare la marea con «un atto politico» che sia in grado di allentare, magari solo parzialmente, la tensione sul padre, sul fratello (che sono stati dirigenti nell’istituto di Arezzo), che sposti tutta l’attenzione solo su di lei e riduca l’assedio alla sua villetta di Laterina, agli abitanti della zona con le loro storie di risparmiatori traditi. «Io non ho problemi, neanche al Senato», giura la Boschi.
Ma Renzi non sottovaluta l’impatto della vicenda. Da Palazzo Chigi è arrivato un ordine di scuderia a tutto il Partito democratico, o meglio a quella larga fetta di renziani che lo guida. «Questa cosa la gestisco io personalmente. Evitate le interviste», è il messaggio del premier allo stato maggiore del Pd. Le brevi dichiarazioni dei singoli deputati vengono autorizzate da Renzi, ma ad esempio vanno evitate le uscite che di solito vengono affidate ai vicesegretari nei momenti di difficoltà. Vale anche per la Boschi, che avrà il suo momento per chiarire in Parlamento, vale per chi è più vicino al ministro. In questo senso assume un significato preciso il racconto che Renzi ha fatto alla Leopolda parlando della reazione di suo padre all’inchiesta che lo coinvolge. «Lui vuole rispondere ma io gli dico “zitto e guarda avanti”. La verità e il tempo sono dalla nostra parte». Certo, il caso non ha solo risvolti politici. C’è l’inchiesta giudiziaria che va avanti e la notizia dei due dirigenti di Banca Etruria indagati alimenta l’ipotesi di altri sviluppi. Ma intanto bisogna fare quadrato nel governo e in Parlamento. Non sono ammesse sbavature.
Boschi è convinta dei numeri anche grazie all’atteggiamento dei colleghi parlamentari. Vede la frattura dentro Forza Italia, valuta come un segnale positivo il fatto che oggi Renato Brunetta ha convocato per il question time a Montecitorio Pier Carlo Padoan e non lei per parlare delle banche popolari salvate. Gli uffici della Camera hanno fatto sapere al titolare delle Riforme che gli obiettivi del capogruppo di Forza Italia sono il governo e Renzi, ma non lei in prima persona. Sostanzialmente, Boschi osserva un isolamento di 5stelle e Lega nella linea oltranzista direttamente contro di lei. Raccoglie molti attestati di stima e solidarietà. Quello che le ha fatto più piacere è arrivato da monsignor Nunzio Galantino alla presentazione del libro di Massimo Franco, ieri pomeriggio. Il segretario della Cei l’ha presa da parte e affettuosamente non ha girato intorno al problema: «Sono dalla sua parte», ha detto.
È stata comunque una giornata lunghissima, vissuta sul fronte personale e sul fronte della legge di stabilità. Boschi è arrivata presto la mattina al ministero, si è spostata alla Camera per seguire la manovra sempre dalla stanza del governo, poi in Senato per mettere la fiducia su un provvedimento per i territori. Alla tavola rotonda per il libro ha mostrato il sorriso dei giorni migliori. Il voto, l’ennesimo a vuoto per i giudici della Corte costituzionale, è stato l’ultimo atto prima del ritorno a casa.