domenica 13 dicembre 2015

Repubblica 13.12.15
Tra i socialisti a Nizza voto al nemico turandosi il naso per fermare il Front
Al secondo turno delle regionali francesi il Ps si è sfilato da due sfide lasciando il campo libero a Les Républicains
E le Le Pen tremano
di Pietro Del Re


NIZZA. Dipende tutto dai socialisti, anche se per loro non c’è più nulla in palio. «È l’orrendo paradosso di questo secondo turno: dopo che da Parigi hanno imposto al candidato del Ps di ritirarsi, noi elettori di sinistra dobbiamo scegliere il nostro futuro presidente di regione tra due politici che ci fanno ugualmente ribrezzo », sbuffa Gérard Guillot, operaio specializzato di 39 anni che incontriamo alla terrazza di un caffè nel quartiere della vecchia Nizza. Guillot, che rivendica con fierezza di aver sempre votato socialista, stavolta sarà costretto a turarsi il naso. «Lo farò solo per sbarrare la strada a Marion Maréchal-Le Pen, ma le assicuro che dare la mia preferenza al suo rivale, il repubblicano Christian Estrosi, detto il “motodidatta” perché è arrivato alla politica direttamente dai circuiti dove correva in motocicletta senza tappe intermedie, mi fa star male. Purtroppo non ho altra scelta ».
È il sentire comune di diversi socialisti, iscritti al partito o semplici simpatizzanti, che incrociamo in una Nizza riscaldata da un sole primaverile. Qui, nella regione Provenza- Alpi-Costa Azzurra, secondo gli analisti lo spettro del Front Nazional non fa più così paura e per contrastarla si è dovuto ricorrere a una scelta che per molti elettori è innaturale. Proprio come in Picardia, dove il candidato socialista si è ritirato per frenare l’ascesa di Marine Le Pen. Mentre in altre regioni i socialisti sono riusciti a fare alleanze con altre liste di sinistra nella speranza di battere uniti il Fn.
Nelle stradine commerciali del centro storico qui a Nizza, così come nell’imperiale piazza Masséna o sul lungomare della Promenade des Anglais, non c’è traccia di manifesti elettorali. Se riesci a scovarne uno, è sempre delle dimensioni di un foglio di giornale, con colori sobri, affisso in modo che si veda il meno possibile, come per non turbare la spensierata quiete vacanziera che aleggia nella capitale della Riviera francese. Quello del Fn, con una Marion Maréchal-Le Pen dallo sguardo imbronciato, recita: «Siamo pronti». Nell’altro c’è invece Estrosi sorridente che campeggia sullo slogan «Resistere! Resistere!».
È questa la formula su cui Estrosi, sindaco di Nizza dal 2008 e sodale dell’ex presidente della Repubblica Nicolas Sarkozy, ha costruito la nuova strategia dopo la sconfitta al primo turno di domenica scorsa, quando la Maréchal- Le Pen si è aggiudicata il 41% dei voti, lui il 26% e il socialista Christophe Castaner appena il 16%. Dopo il ritiro di quest’ultimo, Estrosi ha indossato i panni del “ résistant” per sedurre la sinistra e compattare un fronte comune contro la destra xenofoba, il nemico da battere. «Sì, il nemico! Perché questo è il Front National», concionava Estrosi due giorni fa in un comizio a Brignoles. Da lunedì non parla più di lotta al burqa né di video-sorveglianza e ha improvvisamente smesso di criticare l’ex gestione socialista. Ha perfino corteggiato e sedotto i verdi, compresi i più radicali dell’Alleanza ecologista indipendente, ai quali ha promesso, se sarà eletto, la creazione di un Istituto regionale dell’ecologia.
Secondo i sondaggi, oltre al 26% del suo elettorato, Estrosi può contare su un altro 27% di voti di riporto che lo proclamerebbe vincitore. Alcuni elettori socialisti — come Jean-Gérard Bertrand, 22 anni, studente di medicina — hanno addirittura deciso di mobilitarsi per il candidato repubblicano. Dice Bertrand: «Sto cercando di convincere a votare per lui chi è di sinistra perché il Front National non gioca solo sulla paura degli islamisti e sugli attacchi di venerdì 13, ma adesca anche quegli elettori che vorrebbero sbarazzarsi di tutti gli arabi e i musulmani di Francia e che pensano che solo le Le Pen siano in grado di farlo».
Sui social francesi è apparsa qualche giorno fa l’immagine di uno struzzo al quale si rivolge un altro struzzo dicendogli: «Ricorda che quando infili la testa sottoterra ti rimangono le terga scoperte». Un messaggio per gli astensionisti, che domenica scorsa qui sono stati il 48%. Non è detto che oggi ci ripensino, soprattutto quelli di sinistra, poiché in passato Estrosi si è espresso contro il matrimonio gay e per il ripristino della pena di morte. «Ma è pur sempre meno peggio di Marion Maréchal- Le Pen», dice l’attore Charles Berling. «Per questo, in quanto uomo di sinistra invito la gente di sinistra a votare per il sindaco di Nizza». Gli fa eco il direttore del Teatro Anthéa, Daniel Benoin: «Al secondo turno si sceglierà tra egoismo e generosità».
Se è vero che l’esito del ballottaggio sarà in parte determinato dai voti della sinistra rimasta orfana di un candidato, appare altrettanto certo che la Maréchal-Le Pen non potrà contare su altre preferenze rispetto a quelle che le hanno tributato domenica 6 dicembre. Tuttavia, se all’inizio della settimana era data perdente di 8 punti, nelle ultime ore questo scarto pare assottigliato a soli 2 punti. Dice ancora Bertrand: «Dovrò votare per il sindaco di Nizza e augurarmi anche che vinca. Mi chiedo però di quale forza disporrà il nuovo presidente della nostra regione, perché temo che per via dei troppi consiglieri regionali del Front National, dal giorno della sua investitura sarà un presidente senza potere». O, come dicono gli americani, un’anatra zoppa.